Martedì 28 marzo alle 17.30 la sala dell’Esedra in via Teatro Greco a Catania, ospiterà la presentazione del libro “Città dei Greci in Sicilia” di Massimo Frasca, edito da Edizioni di storia e studi sociali.
Alla presentazione interverranno Maria Costanza Lentini, direttrice del polo regionale di Catania per i siti culturali; l’autore, docente di archeologia classica all’università di Catania; Fabio Caruso, ricercatore dell’IBAM-CNR; Fabrizio Nicoletti, archeologo del polo regionale di Catania per i siti culturali.
Dalla seconda metà dell’VIII secolo a.C., gruppi di uomini/coloni salpano il mare, provenienti da diverse aree della Grecia (Calcide d’Eubea, Naxos, Corinto, Megara Nisea, Creta, Rodi, Creta, Cnido), stabilendosi lungo le coste della Sicilia. Questo fenomeno, denominato con un termine moderno colonizzazione, è destinato a incidere profondamente nella storia dell’isola e più in generale in quella del Mediterraneo. I coloni greci scelsero per le loro fondazioni siti che per ubicazione, generalmente prossima al mare e/o nelle immediate vicinanze di pianure coltivabili, offrivano condizioni ideali per lo sviluppo di una città.
Si fa riferimento a Zancle- Messana, Naxos, Catane, Siracusa, Gela o a Leontinoi, l’unica lontana dal mare. Nel volume sono raccolte e analizzate le testimonianze letterarie e soprattutto archeologiche relative ad ognuna delle città fondate dai Greci in Sicilia, in un arco temporale che va dalle prime fondazioni della seconda metà dell’VIII secolo a.C. a quelle di epoca storica volute dai tiranni siracusani, fino alla seconda guerra Punica (fine del III secolo a.C.), che sancì l’occupazione romana dell’intera isola e, con essa, la fine della storia delle città greche come comunità autonome e indipendenti.
L’intento dell’Autore è quello di fornire un profilo agile e sintetico delle vicende storiche attraversate dalle città greche di Sicilia nel corso di cinque secoli e di delineare i principali aspetti topografici, monumentali e artistici di ognuna di esse. Credits: Massimo Frasca, laureato in Lettere Classiche, con una tesi sulla necropoli di Monte Finocchito, e specializzato in Archeologia Classica presso l’Università di Catania, nel 1974, ha vinto una delle borse di Perfezionamento bandite dalla Scuola Archeologica di Atene e ha seguito le attività della Scuola in Grecia e in Turchia, partecipando allo scavo di Iasos.
Ricercatore confermato dal 1981 al 2000, ha insegnato presso l’Università della Calabria e di Agrigento. Attualmente professore associato di Archeologia Classica presso l’Università di Catania, ha conseguito l’abilitazione a professore ordinario nella stessa disciplina. È stato direttore della Scuola di Specializzazione in Archeologia Classica (ora Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici) dell’Università di Catania. Ha diretto numerosi scavi in Sicilia e in Italia meridionale ed è stato componente delle missioni archeologiche di Prinias (Grecia) e Iasos (Turchia). Dal 1987 fa parte della Missione archeologica italiana che opera a Kyme Eolica (Turchia), dove dirige gli scavi sulla Collina Sud. È autore di numerose pubblicazioni scientifiche. Tra i principali temi di ricerca è lo studio della topografia e delle produzioni artigianali delle città greche e delle loro relazioni con le popolazioni indigene.
Maria Chiara Ferraù