Ricollocata nella storica saletta di via Adua n. 3 (Catania), l’attività concertistica del centro Magma, dopo il “tutto esaurito” registrato per l’apprezzatissimo “Duo Méliès”, si appresta a ospitare una formazione molto particolare. Sabato 25 febbraio (inizio alle ore 21) sarà di scena il “Sicilian Horn Ensemble”, diretto da Angelo Bonaccorso e formato esclusivamente da corni, fatta eccezione per le percussioni di Andrea Zito.
Il tipo di formazione ben si colloca nell’impaginazione curata da Davide Sciacca per questa parte di “Fuorischema 2017”, la longeva rassegna concertistica che l’associazione catanese – da oltre 35 anni presente nel panorama artistico siciliano – allestisce guardando alle realtà non commerciali emergenti e alla molteplicità tipologica presente in Sicilia. È inteso che guardare alle realtà emergenti – nell’intento del direttore Salvo Nicotra – significa principalmente guardare ai giovani.
Giovani e siciliani, infatti, sono tutti i componenti dell’Ensemble proposto che, pure, “è costituito da cornisti professionisti, alcuni dei quali – a cominciare da Angelo Bonaccorso e come si evince dalla scheda di presentazione – collaborano con le migliori istituzioni italiane, tra cui Teatro alla Scala di Milano, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Maggio Musicale Fiorentino, Accademia della Scala, Teatro Massimo Bellini di Catania, Orchestra Sinfonica Siciliana, Teatro San Carlo di Napoli”.
Sulla stessa scheda si legge che “scopo del gruppo è di far conoscere la versatilità del corno francese, strumento molto difficile, con una vasta gamma di colori timbrici (dalla caccia al romantico) e una grande estensione: più di quattro ottave, riuscendo a ricoprire ruoli da “basso tuba” fino a parti molto acute e squillanti da “tromba”. La particolarità del corno è il suono molto morbido e romantico e in orchestra è il punto d’incontro tra le varie famiglie di tutti gli strumenti…”.
Ampia la letteratura dei brani composti appositamente per esso, tra gli altri, da Rossini, Bellini, Strauss, Wagner, Mahler, ecc; Mozart scrisse ben quattro concerti per corno solista e orchestra e Robert Schumann affermò che il corno è l’anima dell’orchestra.
Il gruppo, invitato a partecipare al Festival internazionale “Luci della Ribalta” dall’Associazione Mozart Italia di Terni, ha dedicato all’Etna un videoclip in full HD che ha riscosso successo a livello internazionale con più di 40000 visualizzazioni, articoli e recensioni da parte di cornisti di fama internazionale e associazioni cornistiche mondiali.
Il programma – che sarà eseguito, oltre che dai musicisti citati, anche da Salvatore Visalli, Manuele Catalano, Luca Grasso, Antonino Basile, Ignazio Coco, Fabio Chillemi e Chiara Zito – prevede l’esecuzione di: Coro da caccia,dall’opera “Der Freishutz (Il Franco cacciatore)” di C. M. von Weber; Adagio religioso di C.D. Lorenz; Le Rendez-Vous de Chasse di G. Rossini; Nocturno di N. Rismky Korsakov; Coro dei pellegrini, dal “Tannahuser” di R. Wagner; Brezel Polka di H. Reich; Intermezzo dalla “Cavalleria rusticana” di P. Mascagni; Nessun dorma, dalla “Turandot” di G. Puccini; Adios Bonino di A. Piazzolla; La vita è bella di N. Piovani e Western Medley di E. Morricone.
Il concerto successivo, previsto per il 25 marzo, sarà affidato alla vivacità del Trio Das, composto dal clarinettista Salvatore Sapienza, dal flautista Domenico Testaì e dal pianista Angelo Sapienza; punto culminante della loro esibizione saranno le note di Pietro Mascagni.
Ancora un clarinetto, quello di Angelo Litrico, e la chitarra di Antonio Aprile (componenti dell’“Accademia Instrumentale”, impegnati in una costante attività di ricerca e promozione del repertorio ottocentesco eseguito su strumenti “storici”), saranno proposti il 22 aprile.
Fra gli appuntamenti più attesi, il 6 maggio, si segnala quello con Riccardo Angelo Strano. Il musicologo Bruno Tredicine ha scritto di lui “Questo giovane artista siciliano cattura con una fluidità nel suo canto e un timbro uniforme, grazie ad una voce che non lascia nulla a desiderare in termini di estensione, un artista da non perdere”. Il controtenore catanese presenterà il suo nuovo progetto incentrato su musiche del folklore irlandese.
Il ciclo si concluderà il 27 maggio con la ghiotta e rara opportunità di apprezzare “dal vivo” come solista nella sua città natale, Claudio Quartarone, considerato uno dei più grandi chitarristi italiani della sua generazione. Di lui si dice che abbia esteso i confini della tradizione classica, pur rimanendovi fortemente ancorato; il programma prevede brani di sua composizione.