Il pm Nino Di Matteo si prepara a lasciare Palermo. La terza commissione del Csm, infatti, ha proposto al plenum di assegnarli uno dei cinque posti di sostituto procuratore alla Direzione nazionale antimafia.
A novembre del 2016 il magistrato aveva rifiutato l’offerta di trasferimento per ragioni di sicurezza alla stessa Superprocura, dopo che un’intercettazione aveva rilanciato l’allarme sui rischi di un attentato ai suoi danni.
Si trattava della conversazione in cui un mafioso, parlando in auto con la moglie e ignorando la presenza di microspie piazzate dagli investigatori, le raccomandava di non andare al circolo sportivo frequentato dal Pm “perché lo devono ammazzare”.
Di Matteo non ha voluto accettare la scorciatoia di un trasferimento per ragioni di sicurezza perché, per lui sarebbe stato “un segnale di resa personale e istituzionale” che non aveva alcuna intenzione di dare. In precedenza era stato lo stesso Consiglio superiore della magistratura a bocciare la sua candidatura alla procura guidata da Franco Roberti, preferendogli altri tre colleghi.
Maria Chiara Ferraù