Avrebbero chiesto un rimborso improprio di oltre 650 mila euro relativi agli anni 2013 e 2014 per i servizi prestati al centro di prima accoglienza di Pozzallo nel ragusano. Per questo sei funzionari del Comune, con incarichi all’interno del centro di prima accoglienza, sono stati denunciati per truffa e frode nelle pubbliche forniture.
Le indagini erano state avviate dopo il rinvenimento di materiale logistico destinato al centro di accoglienza, ma non presente nel centro. Le verifiche si sono poi allargate alla verifica sulla gestione dei fondi che il ministero dell’Interno, tramite la prefettura di Ragusa, eroga per l’accoglienza e il mantenimento dei cittadini extracomunitari ospitati.
Per più di un anno gli investigatori della tenenza di Pozzallo ha consentito di far emergere, attraverso la ricostruzione contabile delle giacenze in magazzino, dall’esame delle fatture di acquisto e dei prospetti di rendicontazione delle spese comunicate alla prefettura, la responsabilità di 6 dipendenti del comune di Pozzallo fra cui il direttore, il magazziniere, il contabile, il responsabile del servizio amministrativo e coordinatori.
Gli indagati, in concorso tra loro, con i loro comportamenti riuscivano ad ottenere finanziamenti pubblici per la liquidazione delle fatture presentate di volta in volta alla prefettura di Ragusa. Fatture che venivano incrementate e si omettevano le quantità di beni e servizi ai migranti.
I rimborsi chiesti dal gruppo, attestavano falsamente una distribuzione di materiale mai avvenuta, giustificata da prospetti gonfiati ad arte. I rimborsi accreditati in specifici capitoli di bilancio del comune di Pozzallo, venivano poi utilizzati per spese di competenza dell’ente locale, ma non rientrati in quelle previste dalla convenzione fra cui manutenzione di impianti, riparazione automezzi, pagamento di spese alla protezione civile, pagamento spese montaggio e trasporto di magazzino, fornitura e posa in opera di motore, forniture di materiale vario, ristrutturazione della palestra e manutenzione degli impianti di illuminazione.
A carico degli indagati, la procura di Ragusa ha già inoltrato al gip la richiesta di rinvio a giudizio per concorso in truffa e frode nelle pubbliche forniture, il tutto ai danni del ministero dell’interno e dell’ufficio territoriale del governo di Ragusa.
Maria Chiara Ferraù