Palermo: Ferrandelli e il voto di scambio

Il candidato a sindaco di Palermo, Fabrizio Ferrandelli, ha ricevuto un invito a comparire dalla procura per voto di scambio politico-mafioso.

La vicenda si riferisce alle elezioni del 2012. L’indagine è coordinata dall’aggiunto della Dda, Leonardo Agueci e dai pm Francesca Mazzocco e Caterina Malagoli. A rendere nota la notizia è stato lo stesso Ferrandelli, ex Idv ed ex Pd, fondatore del movimento I coraggiosi e del progetto Palermocrazie.

“Rimango sorpreso come, dopo quasi cinque anni – dichiara Ferrandelli – proprio nel pieno di una campagna elettorale in cui sto registrando grande entusiasmo e partecipazione da parte delle palermitane e dei palermitani per la mia candidatura, si apre un’indagine su di me”.

Ad accusare Ferrandelli sarebbe il collaboratore di giustizia Giuseppe Tantillo, ex capomafia del quartiere Borgo Vecchio di Palermo. Ferrandelli, ex deputato regionale, si sarebbe rivolto al clan in occasione delle comunali del 2012 in cui arrivò al ballottaggio con l’attuale sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, dopo aver vinto le primarie del centrosinistra.

Tantillo avrebbe iniziato a parlare con i magistrati la scorsa estate. Ferrandelli intanto ha riunito i suoi sostenitori nella sede del comitato elettorale in piazza Sturzo a Palermo. Dal palazzo dove campeggia la gigantografia di Ferrandelli con la scritta “Fabrizio Ferrandelli candidato sindaco di Palermo”, è un via vai di gente.

Lunedì Ferrandelli sarà ascoltato dai magistrati. “Sono tranquillo – dichiara all’Ansa Ferrandelli – sto continuando a lavorare perché sono in campagna elettorale e andrò avanti più agguerrito di prima”.

Ferrandelli, 37 anni, laureato in lettere all’università di Palermo, un lavoro in banca, con un passato di impegno nel sociale e un curriculum politico iniziato nel 2007 con l’elezione al consiglio comunale di Palermo.

Le indagini avevano sfiorato Ferrandelli nel 2012 all’indomani delle primaria del centrosinistra che lo avevano visto vincitore su Rita Borsellino. Nel marzo di quell’anno una sua rappresentante di lista nel gazebo del quartiere Zen e il suo compagno vennero indagati per presunte irregolarità. Nell’abitazione della coppia vennero trovati e sequestrati alcuni certificati elettorali e deleghe per ritirare gli stessi certificati al Comune.

Sempre nello stesso anno, il 2012, Ferrandelli venne eletto all’Ars nelle fila del Pd. Nominato segretario della commissione ambiente e territorio e vicepresidente della commissione antimafia regionale. Tre anni dopo Ferrandelli rinuncia al suo scranno a sala d’ercole e si dimette. Il 19 luglio del 2015. “Mi sono reso conto che l’amministrazione regionale ha disatteso le aspettative dei siciliani – dice – denunciando un abbassamento della tensione etica e morale”. In quel momento nasce il movimento “i coraggiosi” che unisce, si fonda sulle idee e intende interpretare i bisogni reali della società e farsene carico.

Qualche giorno fa l’apertura ufficiale della sua campagna elettorale con la presentazione del suo quartier generale in piazza Sturzo e la decisione di non rinnovare la tessera del Pd.

“E’ finita l’ora delle cicale” aveva detto ai giornalisti, puntando il dito contro il suo vecchio mentore, il sindaco uscente di Palermo, Leoluca Orlando.

Maria Chiara Ferraù

 

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