Nonostante le casse comunali in rosso, Tortorici è riuscito ad assicurare assistenza ai propri cittadini, soprattutto agli abitanti delle borgate rimaste isolate a causa del maltempo e della neve dei giorni scorsi. L’amministrazione comunale, con le casse in rosso, ha convocato tutte le ditte e le imprese edili e stradali che insistono sul territorio per chiedere loro di effettuare un servizio urgente, sgomberando le strade dalla neve.
Solo quattro di queste hanno dato il loro consenso, permettendo così di aiutare aziende agricole in difficoltà e consentendo la circolazione dei mezzi anche nei luoghi più impervi dove la neve ha raggiunto gli 80 centimetri. I cittadini di Tortorici che sarebbero potuti rimanere isolati completamente per settimane devono ringraziare l’impresa edile e stradale di Carlo Calà Scarcione; l’impresa edile di Giuseppe Galati Giordano, quella dei fratelli Destro e l’impresa edile di Iuculano Aurelio.
Le altre aziende, anche quelle che negli anni dell’amministrazione Rizzo Nervo avevano ricevuto incarichi, anche urgenti, per pulizia di strade e altro, si sono rifiutate di collaborare per svariati motivi. Chi ha addotto la motivazione che non aveva a disposizione i mezzi adatti e chi perché non aveva le disponibilità economiche immediate per affrontare l’intervento, in attesa del futuro pagamento.
“Viene da chiedersi se sia più importante il valore economico o la salvaguardia e l’incolumità dei cittadini – dichiara Carlo Calà Scarcione – Io sono orgoglioso di aver messo a disposizione tutti i miei mezzi meccanici e aver contribuito a liberare le borgate e le aziende zootecniche che, vista la copiosa neve, erano rimaste intrappolate in alta montagna. Gli allevatori non riuscivano a raggiungere le loro aziende per dare foraggio e acqua al bestiame”.
L’azienda di Calà Scarcione ha liberato Sceti, Santa Domenica, Valle Vena, Mercurio, Piano canne, San Filippo, Bruca, Grazia, San Bartolomeo, San Leonardo, Randi, Serro Alloro, Moira alto, Casitti, Sant’Andrea, San Giuliano e il centro storico i Tortorici. Le altre ditte si sono occupate delle restanti borgate che nel centro nebroideo arrivano a quota 72.
“Sono orgoglioso e felice – conclude Carlo Calà Scarcione – anche perché oltre ai complimenti ricevuti anche pubblicamente sui social da assessori e consiglieri, ho riscontrato tanta disponibilità e bontà da parte dei miei compaesani. Non è mai mancata una bevanda calda e qualcosa da mangiare per me e i miei operai”.
Maria Chiara Ferraù