Seduta consiliare dedicata in prevalenza alla questione della notifica dei circa 16 mila inviti di pagamento di arretrati per forniture idriche e rifiuti, con il consigliere di Milazzo (Me) Pippo Midili, che, prendendo per primo la parola, ha contestato l’operato dell’amministrazione ravvisando incongruenze nell’interruzione dei termini con avvisi di accertamento e/o costituzione in mora. Per l’esponente della minoranza il Comune avrebbe “dimenticato” di fare valere i propri diritti, che scadevano proprio nel corso dell’anno 2016, ed è una dimenticanza – ha detto – che sotto altra forma rappresenterebbe un danno erariale per le casse del Comune di Milazzo, a cui si è cercato di porre rimedio attraverso costituzioni in mora quantomeno sprovvisti di alcuni requisiti essenziali come gli istituti di tutela e di richiami a precedenti atti interruttivi, un appunto anche alle indicazioni da dare al cittadino che intende procedere alla rateizzazione del debito prevista nel regolamento comunale, quando si sostiene che la rateizzazione non è applicabile se non dopo che il consiglio approverà i termini per ottenerla.
“Nulla di più falso – ha affermato Midili – perché quella in discussione in consiglio è soltanto una modifica dei termini”. Infine un accenno alla modulistica che il Comune sarebbe sul punto di predisporre, ma che non si capisce a quali istituti di difesa dei cittadini si riferiscano. Da qui la richiesta di un consiglio straordinario urgente per trattare il problema degli accertamenti, che potrebbero essere nulli per decadenza o per prescrizione o perché non ne ha la titolarità chi li ha emessi.
Una seduta alla quale ha chiesto anche la presenza degli assessori e del ragioniere generale, perché illustrino la problematica e dicano specialmente ai cittadini perché non possono effettuare le rateizzazioni. Che debbano venir fuori chiarimenti dagli uffici lo hanno ribadito anche i consiglieri Gaetano Nanì e Alessio Andaloro per il quale “notevoli danni subiranno quei cittadini che hanno già pagato, ma non dispongono più della documentazione per dimostrarlo, e tutto questo per negligenza degli uffici”.
Insomma, per Andaloro una situazione paradossale, per cui sarebbe più opportuno revocare tutto e verificare i pagamenti effettuati dai cittadini, per poi chiedere il pagamento a chi effettivamente non vi ha provveduto. Un danno di circa 64 mila euro quantificato da Massimo Bagli, mentre Alessandro Oliva ha condiviso la proposta di procedere ad una seduta consiliare straordinaria ed urgente “perché è opportuno fare chiarezza – ha sostenuto – sulle notifiche indiscriminate, che non tengono conto se ci sono debiti che i cittadini hanno già pagato”. I lavori della seduta sono stati aggiornati alle ore 19:30 di giovedì prossimo.
Foti Rodrigo