Pensavano di farla franca allontanandosi con una macchina rubata, ma non sono passati inosservati ai carabinieri del nucleo radiomobile che li hanno arrestati per furto aggravato. In manette sono finiti padre e figlio con l’accusa di furto.
I due srilankesi avevano posto in essere il piano nelle prime ore di domenica in pieno centro. Erano quasi le due del mattino quando i militari dell’Arma hanno notato, all’incrocio tra viale Gazzi e via Catania, i due: uno alla guida di una moto che affiancava la strada guidata dal presunto compagno. Insospettiti da questo atteggiamento i militari hanno fermato i due, identificati in padre e figlio minorenne originari dello Sry Lanka.
L’auto presentava chiari segni di effrazione sia allo sportello lato guida, che al blocco di accensione, sul quale non era inserita alcuna chiave. I sospetti dei carabinieri hanno trovato immediata conferma dato che i due uomini portavano con loro dei veri e propri arnesi da scasso: un cacciavite, una chiave T e un cosiddetto spadino, evidentemente usati per scassinare la macchina. È stata rintracciata la proprietaria dell’auto, una donna di Messina che non si era resa conto del furto e che lo avrebbe scoperto al risveglio in mattinata.
I due sono stati arrestati con l’accusa di furto aggravato in concorso, mentre il mezzo è stato restituito alla proprietaria.
Maria Chiara Ferraù