Dal carcere di Padova arrivavano le istruzioni per gestire l’ingente traffico di droga. A inviare il tutto era un soggetto condannato all’ergastolo. Lo hanno scoperto gli agenti del comando provinciale di Catania, impegnati dall’alba di oggi ad eseguire 15 ordinanze di custodia cautelare su disposizione del Gip.
Le indagini erano state avviate nel 2011 a seguito di intercettazioni tra soggetti che facevano riferimento ad una florida attività di spaccio di droga, che aveva come snodo delle cessioni il chiosco “Baly” di Gravina di Catania e da qui il nome dell’operazione.
Le indagini hanno permesso di definire la struttura: un gruppo malavitoso ben organizzato che gestiva la sua piazza di spaccio. I sodali per avere i soldi per acquistare ingenti quantitativi di droga, mettevano a segni furti e rapine. Per aumentare il loro raggio d’azione hanno aperto anche un canale autonomo di approvvigionamento con l’Olanda, con il contributo determinate di un detenuto nel carcere di Padova che, tramite la sorella e un altro detenuto dello stesso carcere con cui comunicava con i “pizzini”, faceva arrivare le direttive alla compagine catanese.
Questa mattina sono scattate le manette ai polsi di Fabio e Gianluca Spampinato, 33 e 35 anni; Roberto Vitale, 42 anni; Pierpaolo Mario Monterosso, 47 anni; Salvatore Tomarchio, 39 anni; Alessandro Papa, 30 anni; Domenico Tosto, 48 anni; Gaetano Trombino, 39 anni; Rosario Cammaroto, 41 anni; Roberto Cosentino, 44 anni; Roberto Cerami, 43 anni, Daniele Buttafuoco, 28 anni, tutti nel carcere di Catania piazza Lanza e Bicocca e, infine, Mario Pace, 57 anni, già detenuto nel carcere di Padova.
Arresti domiciliari per Dino Greco, 29 anni e obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Rosa Pace, 48 anni.
Maria Chiara Ferraù