Uno sguardo di troppo ed è stato massacrato di botte. Due persone sono state arrestate dai carabinieri della compagnia messinese di Taormina.
I carabinieri, nel corso di un servizio perlustrativo notturno, hanno arrestato due persone. Egidio Raiti, 33 anni e P.L., 21 anni. Dovrann rispondere di lesioni personali, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento.
I militari dell’Arma, in servizio di perlustrazione, hanno notato 4 ragazzi che stavano massacrando di botte un giovane di Giardini Naxos. Intervenuti immediatamente, hanno fermato due degli aggressori, mentre il resto della banda, in via di identificazione, si è dileguata facendo perdere le proprie tracce.
Sul luogo dell’aggressione numerose bottiglie di vetro spaccate e una sedie che riportava nu piede divelto e mancante di un bracciolo, utilizzato per infliggere ulteriori colpi alla vittima, così come confermato dalla stessa. Il locale era completamente a soqquadro, con in terra tazze, piatti, bicchieri distrutti e anche dei quadri che sono stati staccati dal muro.
Si è accertato poi che l’aggressione si era verificata all’interno dei locali e precisamente nelle immediate vicinanze del bancone adibito a bar dove i quattro hanno iniziato ad aggredire la vittima, per poi trascinarla all’esterno del locale a forza.
Si è appreso successivamente che il gesto è stato compiuto dalla banda per dei saluti non corrisposti che la vittima aveva indirizzato ad una ragazza che si accompagnava agli aggressori.
La vittia, accompagnata all’ospedale di Taormina, è stata giudicata affetta da un trauma cranico non commotivo con escoriazioni diffuse nella regione frontale e parietale destra, trauma facciale con contusioni escoriate diffuse sul labbro superiore e regione zigomatica destra, cervicalgia post traumatica, trauma contusivo toracico costale bilaterale con vaste escoriazioni della schiena, agli arti superiori da percosse giudicate guaribili in 22 giorni salvo complicazioni.
Gli arrestati sono stati accompagnati presso il loro domicilio a Fiumefreddo in regime di arresti domiciliari e in attesa del giudizio con rito direttissimo.
Maria Chiara Ferraù