Questa mattina a palazzo d’Amico si è svolto un incontro tra gli amministratori della provincia di Messina per discutere delle nuove prospettive che verranno fuori dall’avvio delle attività della “città metropolitana”. Alla riunione hanno partecipato anche deputati nazionali e regionali ed esponenti di associazioni culturali, un confronto che ha permesso di approfondire diversi aspetti relativi alle competenze della nuova istituzione, che opererà sul territorio non appena si procederà alla costituzione degli organi di rappresentanza istituzionale. Nei vari interventi hanno preso la parola molti Sindaci della riviera tirrenica, jonica nonché dei Nebrodi. È stata sottolineata la necessità di dar vita a delle rappresentanze capaci di interagire con gli amministratori della Città metropolitana per avviare una corretta pianificazione delle strategie da attuare sul territorio in termini di infrastrutture, reti di servizi e comunicazioni; ma anche di sviluppo dei sistemi e strutture per la mobilità e la viabilità, coordinando la pianificazione urbanistica.
L’obiettivo deve essere quello in una sola parola di promuovere lo sviluppo economico e sociale dell’intera provincia. La città metropolitana avrà altri due organi: il consiglio metropolitano, eletto da tutti gli amministratori, organo di indirizzo e controllo, e la conferenza metropolitana, composta dai Sindaci dei Comuni del territorio, che delibererà lo statuto e avrà funzione consultiva sul bilancio. Il personale delle attuali amministrazioni provinciali confluirà nel nuovo ente.
“La città metropolitana – ha detto il sindaco di Milazzo Giovanni Formica – rappresenta un’opportunità straordinaria per l’intero territorio. Apre ad un confronto nel quale gli amministratori dovranno misurarsi con una programmazione di sistema, superando i particolarismi. Chi sarà chiamato a ricoprire il ruolo di consigliere metropolitano, dovrà avere una visione complessiva ed assicurare gli interessi di 108 comuni, abbandonando la dimensione del singolo municipio. Sarà l’occasione per aprire un grande dibattito sul futuro di una porzione fondamentale del territorio siciliano e per costruire un progetto che assicuri sviluppo e benessere alla popolazione”.
Rodrigo Foti