E’ morto a Palermo Nino Velio Sprio, condannato a cinque ergastoli per essere stato il mandante di altrettanti omicidi commessi tra la fine degli anni Ottanta e la fine degli anni Novanta. Aveva 73 anni. era malato da tempo e aveva ottenuto i domiciliari dal 2002.
La sua è una storia che ha dell’incredibile. Ex dipendente regionale, Velio Sprio venne arrestato nel 1999 dopo l’ennesima esecuzione da lui ordinata, quella del panettiere di Palermo Antonino Lo Iacono, ucciso dai suoi killer di fiducia, Salvatore e Ignazio Giliberti, poi divenuti collaboratori di giustizia.
Sprio ha commissionato quello dell’avvocato Giuseppe Ramirez, assassinato a coltellate nel 1989. Sprio commissionò anche l’omicidio del funzionario regionale Giovanni Bonsignore, freddato a colpi di pistola il 9 maggio del 1990. Precedentemente aveva fatto uccidere il 6 marzo del 1988 il rappresentante di libri Salvatore Piscitello. Le ultime due vittime furono un altro funzionario regionale, Filippo Basile e Lo Iacono, l’unico ad essere ucciso lontano da Palermo, precisamente a Firenza.
L’ex dipendente regionale era finito in carcere per una truffa di medio livello. È un uomo brillante e in carcere millanta parentele nel gotha mafioso e un rapporto diretto con Bernardo Provenzano. Così riesce a reclutare un piccolo esercito di sbandati che trasforma in esecutori materiali dei suoi ordini. A venire uccise sono persone comuni, colpevoli di piccoli sgarbi nei confronti di Sprio.
La lunga scia di sangue comandata da Sprio si ferma a Firenze quando i due assassini siciliani confessano il delitto, squarciando un velo sulla vicenda e facendo scoprire la vera natura del funzionario regionale siciliano che oggi è scomparso.
Maria Chiara Ferraù