Dopo 10 anni che non si incontravano le tifoserie di Catania e Messina, in occasione di un incontro calcistico ad elevato rischio, il questore di Catania, Marcello Cardona, aveva disposto lo scorso 9 ottobre un accurato dispositivo di controllo per garantire il sereno svolgimento dell’incontro sportivo.
Nonostante i controlli un messinese ha cercato di entrare allo stadio Massimino con due candelotti esplosivi nascosti negli abiti. La serrata vigilanza degli agenti di polizia ha reso vano il suo tentativo e gli agenti lo hanno arrestato e condotto ai domiciliari su disposizione dell’Autorità giudiziaria.
Adesso il tribunale di Catania ha condannato N.R., il tifoso “dinamitardo” ad una pena di 4 mesi, mentre il questore di Catania ha emesso nei suoi confronti un provvedimento di Daspo della durata di 5 anni che terrà il giovane lontano non solo dagli stadi, ma anche da stazioni ferroviarie, posteggi e qualsiasi luogo in cui si possa entrare in contatto con i tifosi. Inoltre gli è stato imposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria in orari coincidenti con incontri calcistici.
I due candelotti, rivelatisi dal micidiale potenziale esplosivo, sono risultati appartenenti alla IV categoria, una tipologia ad uso professionale. Facile immaginare dunque il grado di lesività che avrebbero potuto raggiungere se lanciati verso la vicina tribuna o verso la curva nord.
Maria Chiara Ferraù