Sicilia: piano per il sud, l’isola aspetta ancora infrastrutture

Dopo le dichiarazioni del premier Matteo Renzi si è acceso nuovamente il dibattito sul #PontesulloStretto di Messina. La sua eventuale realizzazione comporterà in termini di occupazione e sviluppo economico-turistico. Sulla vicenda interviene il comitato pendolari siciliani.

“Desideriamo intervenire per far presente ancora una volta – scrive Giosuè Malaponti – che la Sicilia aspetta ancora tutte quelle infrastrutture che in questi ultimi 15 anni sono state acclarate nell’accordo di programma quadro  del 2001 tra Lunardi e Cuffaro nel Piano per il sud, nel decreto del fare, nello sblocca Italia e infine nel patto per il Sud contenente il patto per la Sicilia.

In questi anni si è parlato di investimenti per oltre 10 miliardi per le sole infrastrutture ferroviarie che ad oggi non sono state ancora realizzate e vengono sempre riproposte”. Malaponti si riferisce al completamento dei raddoppi ferroviari Messina-Palermo, Messina-Catania-Siracusa, Catania-Palermo e Agrigento-Palermo; gli ammodernamenti e velocizzazioni della Palermo-Trapani e Siracusa-Ragusa-Modica-Gela; il collegamento con l’aeroporto Fontanarossa di Catania e collegamenti con gli aeroporti di Comiso e Birgi.

“Due aspetti vogliamo evidenziare – prosegue il presidente comitato pendolari siciliani Malaponti – se il gestore dell’infrastruttura ferroviaria Rfi Spa rispetta i tempi di realizzazione e di consegna sulle opere cantierate. Al momento è ancora chiusa la Palermo-Punta Raisi che doveva aprire a giugno 2016. È ancora chiusa da oltre un anno la Gela-Canicattì. Da tre anni è ancora chiusa la Alcamo-Trapani via Milo. È ancora chiusa da oltre cinque anni la Caltagirone-Gela. E’ ancora chiuso da oltre quattro anni il raddoppio della Catania Ognina-Catania centrale (ultima data prevista il 17 aprile). Tutti questi ritardi e chiusure pregiudicano una programmazione certa dei servizi di trasporto ferroviario tra la regione Siciliana e l’impresa ferroviaria Trenitalia Spa anche sui canali di vendita.

Fatte queste premesse – continua Malaponti – chiediamo all’assessore regionale alle infrastrutture e trasporti Giovanni Pistorio, al dirigente generale del dipartimento infrastrutture e trasporti Fulvio Bellomo di intervenire presso le sedi competenti per fare chiarezza sui tempi dell’effettiva realizzazione, su tutti questi ritardi e sulla eventuale o definitiva apertura alla circolazione ferroviaria, evitando così quei servizi con bus sostitutivi divenuti ormai insostenibili per tutta l’utenza”.

Maria Chiara Ferraù

 

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