Sono 13 le persone indagate tra medici e personale sanitario per il decesso di Lavinia Marano, morta la mattina del 23 settembre scorso al reparto di terapia intensiva cardiovascolare del Policlinico di Messina a seguito di gravi complicanze sorte dopo il parto cesareo effettuato nel tardo pomeriggio del giorno precedente.
I familiari della donna, assistiti dagli avvocati Nunzio Rosso e Giovanni Caroè, il giorno stesso in cui si è consumata la tragedia avevano presentato una formale denuncia ai carabinieri che hanno provveduto al sequestro della salma e di tutte le cartelle cliniche.
Sono tredici gli indagati. Si tratta delle persone che, a vario titolo, quel giorno hanno preso parte alle diverse fasi della vicenda, dal momento del parto al decesso, passando per i due interventi chirurgici eseguiti durante la notte: il primo per tamponare una emorragia all’utero e il secondo per l’asportazione dello stesso.
Intanto in attesa dei risultati dell’autopsia, continuano le indagini dei carabinieri per acquisire ogni altro possibile elemento che possa risultare utile a fare piena luce sulla vicenda. Ieri i militari sono tornati al policlinico ed hanno ascoltato diverse persone per ricostruire nei minimi dettagli cosa sia successo quella notte.
Oggi nuovi sopralluoghi al policlinico e le varie sale dell’ospedale di via Gazzi che sono state ispezionate minuziosamente alla ricerca di riscontri e nuovi spunti per corroborare la corposa documentazione già acquisita agli atti dell’indagine in corso.
Maria Chiara Ferraù