Catania: dirigenti comunali, contestate nomine di Bianco

Alcuni candidati e Catania Bene Comune mettono in discussione la scleta delle figura dirigenziali dell’area amministrativa del comune etneo. Una in particolare. Quella di Giuseppe Ferraro, uomo di Giuseppe Castiglione e segretario dell’europarlamentare Giovanni La Via.

Il comune di Catania aveva bandito tre posti per dirigente dell’area amministrativa lo scorso aprile. Una gara “tecnica” a cui hanno partecipato decine di candidati che possedevano i requisiti previsti, sottoposti ad una attenta selezione da parte di una commissione esaminatrice.

Lo scorso agosto era stata pubblicata sul sito dell’amministrazione la graduatoria con i risultati in due categorie: gli ottimi e gli idonei. Questi ultimi valutati positivamente, ma un gradino inferiore ai loro colleghi inseriti nella prima categoria. Ed è in questa lista che il sindaco Bianco avrebbe dovuto scegliere i tre nomi a cui affidare l’importante incarico di dirigente amministrativo. Ma non sono mancate le polemiche perché uno dei tre è stato selezionato dalla seconda lista, quella degli idonei.

Unico under 30 a partecipare al concorso di luglio è stato Marco Cuttone, classe 1988, laureato in giurisprudenza con lode. Avvocato da gennaio e ricercatore in diritto del lavoro, è stato presidente dell’associazione universitaria Nike vicina ai giovani del Pd. Lui, insieme ad altri cinque candidati, è stato valutato “ottimo”. “Sono rimasto sorpreso – dice – che uno dei tre dirigenti nominati fosse stato scelto dalla lista degli idonei pur in presenza di altri soggetti valutati come ottimi, al pari degli altri due dirigenti nominati”. Sta parlando di Giuseppe Ferraro, ex capo di gabinetto di Giuseppe Castiglione al tempo della presidenza della provincia e ora segretario personale dell’europarlamentare Giovanni La via, laureato in scienze politiche e inserito tra gli idonei dopo il concorso di luglio.

Gli altri due dirigenti nominati dal primo cittadino etneo, in attività dal primo di agosto, sono Annamaria Liuzzo e Rosario Russo, entrambi nella lista degli ottimi.

Nel bando di gara sono spiegati tutti i passaggi che portano alla nomina. Secondo il testo, la procedura si basa innanzitutto su una valutazione del cv di ogni candidato in possesso dei requisiti generali per poi passare ad un colloqui. E poi un esame orale su materie inerenti l’esercizio delle funzioni dirigenziali in ambito pubblico. Dopo questi due step il comune stila alcune schede valutative e comparative inseriti in una graduatoria vincolante. Poi il sindaco si basa su queste per individuare il soggetto a cui conferire l’incarico, anche con specifico riferimento alle competenze e professionalità possedute dai candidati.

L’amministrazione deve fornire una spiegazione in merito alla scelta effettuata. Cosa che a Catania non sarebbe stata fatta nel caso dei dirigenti in questione. Manca persino la pubblicazione (entro i 30 giorni) del curriculum vitae. Manca anche la cifra da corrispondere ai neo dipendenti.

Ad interessarsi alla vicenda è il movimento civico Catania bene comune che commenta: riteniamo grave che incarichi così fondamentali per la vita e il funzionamento degli uffici pubblici vengano attribuiti con così poca trasparenza”. Il gruppo, che fa riferimento a Matteo Ianniti, chiede che “vengano rivisti i provvedimenti di nomina dei dirigenti catanesi.

Catania bene comune fa appello al consiglio comunale e all’amministrazione per “modificare il regolamento comunale degli uffici e dei servizi per assicurare selezioni del personale amministrativo basate su criteri oggettivi e non sulla fedeltà politica”.

Maria Chiara Ferraù

 

Commenti
Caricamento...

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi