Procede grandioso il successo di Joe Bertè, che grazie al tormentone estivo del suo “Esto es el guaco” sta riempiendo le piazze ed i locali di molta gente entusiasta dei suoi concerti nonché mietendo prestigiosi riconoscimenti in tutta Italia: prova ne è stato l’autorevole premio “Garitta”, la cui edizione 2016, mandata in onda dalla TV satellitare Sky, ha avuto come tema il senso della vita ed ha insignito personaggi del calibro di Pippo Baudo, Maurizio Costanzo, Leo Gullotta, dell’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nonché lo stesso Joe Bertè, primo dj producer a ricevere un così importante premio, con la motivazione che il suo brano, abbinato peraltro ad un interessante video clip, costituisce un’esortazione a non arrendersi mai di fronte alle difficoltà e di esprimere una propria identità contro la reificazione delle attuali tendenze. Il suo contributo alla musica si rivela prezioso in ogni luogo, dove non fa differenza di location: infatti, al lido “Mojito Club” egli oltre alla sua impeccabile performance ha offerto al numeroso pubblico anche un’interessante coreografia grazie al corpo di ballo composto da Giusy Diofebi, Giusy Pirrotta, Letizia Barbitta e diretto dal coreografo ed animatore Fabio Pirrotta, il quale, titolare della scuola “Moving more” di Furnari, nel parlare dell’ispirazione fornita dal brano di Joe Bertè, ha sostenuto che la musica è il simbolo dell’essere vivi e può sgorgare da qualsiasi strumento creando uno stimolo per emergere.
Particolarità della serata sono stati gli incantevoli giochi d’artificio, che hanno illuminato l’intera baia di Marinello, un’iniziativa voluta dallo stesso titolare del lido Michelangelo Alessandro: “Era dagli anni ’90 che ad Oliveri la gente non veniva più a ballare e l’idea maturata insieme a Joe Bertè si sta rivelando vincente. – ha sottolineato il giovane gestore – Ogni sera c’è un argomento differente (Natale estivo, Fluo party, ecc.) per invogliare le persone di ogni età a divertirsi con un crescendo dal lontano 2012, che aveva registrato soltanto circa duecentocinquanta presenze, fino ad oggi dove le stesse sono raddoppiate. Tutto ciò ci infonde fiducia meditando anche di proseguire siffatta attività anche nei week-end invernali”. L’apripista è stata realizzata dal ricco repertorio dell’esperto disc-jockey, produttore ed arrangiatore musicale Daniel Tek, il quale ha spaziato dall’R&B fino all’House commerciale e canzoni italiane: “Ultimamente sto lavorando ad un singolo dal titolo Oasis, ho remixato con Joe il suo brano e inoltre quello di Willy William. Ritengo che in questo momento non vi sia una tendenza imperante e ci si affida a musicalità contrassegnate da contaminazioni provenienti prevalentemente dal subcontinente indiano, – ha rilevato il noto producer – ma prevedo ritornerà in auge il sound cantato con sue fattezze più o meno originali, perché la gente ha bisogno di messaggi e valori, che attingono oggigiorno quasi esclusivamente dalla musica”.
Un apporto non indifferente alla manifestazione è stato infine fornito dal vivace vocalist Aldino, bravo nel costituire un trait d’union fra i disc-jockey e l’allegra platea degli avventori: “Il mio messaggio costantemente trasmesso è imperniato sull’infondere energia positiva, pulita per esaltare il loro sentimento di partecipazione e nel contempo fornire valido supporto al repertorio del dj”. Iniziato all’attività musicale allorquando aveva sedici anni in qualità di deejay, Aldino si è trasformato in un pregevole vox con un’esperienza ultraventennale in grado di tenere costantemente il polso della serata e fornire utilissime informazioni agli operatori della consolle cooperando alla buona riuscita di ogni evento musicale in cui egli è un diretto protagonista.
Rodrigo Foti