Beni riconducibili al capo mafia di Canicattì, Calogero Di Caro, 70 anni, sono stati sequestrati dagli agenti della guardia di finanza di Agrigento. Sigilli a beni immobili per un valore complessivo di circa un milione 300 mila euro.
Qualche giorno fa le fiamme gialle avevano eseguito un decreto di sequestro cautelare preventivo nell’ambito di un procedimento in materia di misure di prevenzione. Il provvedimento è stato emesso nello scorso luglio dalla dottoressa Luisa Turco del tribunale di Agrigento, su proposta della Dda di Palermo.
I 5 immobili sequestrati, 4 appartamenti ed un magazzino, tutti a Canicattì, erano stati acquistati 31 anni fa dalla moglie di Di Caro, Liliana Maria Pia Ninotta, al prezzo dichiarato di 125 milioni di vecchie lire.
Grazie ad una analitica e precisa ricostruzione dei flussi finanziari, operata dal nucleo di polizia tributaria di Agrigento, ha consentito di collocare l’acquisto in un arco temporale che vedeva le condizioni di sproporzione tra il valore dei beni acquistati rispetto alla capacità reddituale del nucleo familiare e dall’altro la figura di Calogero Di Caro che aumentava sempre più di importanza in seno a cosa nostra agrigentina, tanto di diventare reggente in ambito provinciale alla morte dello zio Giuseppe, ucciso nel 1991.
Calogero Di Caro è una figura di spicco della mafia agrigentina. Negli anni Ottanta aveva stabilito contatti con esponenti di spicco della consorteria mafiosa operante nella provincia e anche in tutta la Sicilia. Gli immobili confiscati sono stati affidati ad un amministratore giudiziario nominato dal tribunale di Agrigento.
Il prossimo 5 ottobre si celebrerà l’udienza per la discussione della proposta di applicazione, nei confronti di Di Caro, della prevenzione personale e della confisca dei beni sequestrati oggi. Si tratta dell’ultima applicazione di misura di prevenzione antimafia a Canicattì dopo quella che quasi un anno fa aveva portato le fiamme gialle a sequestrare beni mobili e immobili e disponibilità finanziarie per oltre 7 milioni di euro al nucleo familiare di Calogero Di Gioia.
Maria Chiara Ferraù