Andava con i genitori a compiere rapine. Lo hanno scoperto i carabinieri della compagnia Messina centro che all’alba di sabato scorso (la notizia è stata resa nota soltanto oggi) hanno eseguito ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip a carico di madre, padre e figlio 16enne.
La famiglia è ritenuta responsabile di rapina aggravata in concorso, lesioni aggravate, porto illegale di arma da fuoco e ricettazione. Nel corso dell’operazione, denominata “battesimo” è stato identificato e fermato anche un quarto soggetto ritenuto complice e materiale esecutore della rapina.
La rapina era stata perpetrata il 26 aprile scorso ad una gioielleria di Saponara Marittima. Era tardo pomeriggio quando due malviventi, un uomo sulla cinquantina e un minorenne, fecero irruzione nel laboratorio orafo dove si trovavano il titolare, una commessa e un cliente. Il più adulto impugnava una pistola che utilizzò per colpire il gioielliere per farlo collaborare, mentre il piccolo aveva il compito di arraffare quanta più merce possibile. Prima di uscire i due portarono via l’hard disk del sistema di video sorveglianza e scapparono con un bottino di circa 70 mila euro, abbandonando la moto utilizzata per recarsi sul luogo del crimine, certi della copertura dei genitori del minorenne che, dopo aver lasciato il minorenne in compagnia del cinquantenne rapinatore, monitoravano tutto da un bar nelle vicinanze. L’intenzione della coppia era di “insegnare” il mestiere al figlio.
Fondamentale per le indagini è stata l’analisi incrociata condatta dagli investigatori dell’Arma sui filmati dei sistemi di videosorveglianza di alcuni esercizi commerciali e tabulati telefonici degli indagati e dalla comparazione delle impronte digitali lasciate dai malvivent sulla moto. Nel corso di una perquisizione domiciliare sono stati raccolti elementi indiziari che hanno consentito ai carabinieri di individuare e sottoporre a fermo di polizia il quarto complice, un pluripregiudicato amico di famiglia.
Per il padre del ragazzino e l’esecutore materiale della rapina si sono aperti i cancelli del carcere di Messina Gazzi, mentre la madre resterà ai domiciliari per accudire gli altri due figli. Il baby rapinatore è stato condotto all’istituto minorile di Acireale.
Maria Chiara Ferraù