In occasione del bando del Ministero della Cultura per le segnalazioni dei cittadini su beni pubblici abbandonati, gli studenti dell’istituto paritario Rosmini hanno lanciato il loro appello per salvare il vecchio palazzo municipale di via Giovanni Amendola a Cefalù. Entro il 31 maggio il Mibact ha dato spazio alle segnalazioni dei cittadini in merito a beni e strutture di particolare interesse per la comunità mettendo a disposizione un budget di 150 milioni di euro complessivi per salvare quelle degne di attenzione: a valutare sarà infatti un’apposita commissione tecnica che sceglierà tra le migliaia di segnalazioni via mail, quella meglio documentata e rilevante. La scuola “Rosmini” è una delle prime in assoluto a rendersi protagonista di questo tipo di iniziative. Presenti a fianco dei ragazzi i docenti: Margiotto Salvatore, Marra Lorenza, Cicero Enza, Tumminello Vincenza, Scozzari Virginia. Gli studenti si sono attivati dopo una lunga consultazione con gli insegnanti e hanno scelto di segnalare il Vecchio Palazzo municipale – o Palazzo senatorio – di via Giovanni Amendola. Per l’occasione essi si sono organizzati per un sopralluogo dell’immobile, grazie anche alla disponibilità dell’amministrazione che ha dato informazioni sulla storia della struttura. Le prime notizie riguardanti il palazzo senatorio risalgono al 1588 grazie a degli atti notarili che ne riportano la proprietà. L’uso pubblico è invece segnalato a partire dal 1712, anno in cui i giurati di Cefalù sentono il bisogno di un edificio più decoroso per la loro attività. La loro permanenza si prolunga fino al 1721. Il palazzo ritorna ad essere al centro di interesse pubblico nel 1777 quando, grazie ad alcune richieste fatte dalla cittadinanza al Re nel 1774, tra le quali la richiesta del titolo di Senato da parte della magistratura di Cefalù, concesse nel 1775, il governo cittadino prende in affitto l’edificio.
Il palazzo ha ospitato il municipio fino al 1934 ma ha subito diverse modifiche e al suo interno, come documentato dai ragazzi, è pressoché abbandonato e necessita di interventi urgenti, negli anni spesso rinviati per mancanza di fondi. Il ministero dei beni culturali comunicherà dopo apposita valutazione le opere e i siti di interesse che beneficeranno dei fondi di tutela e ripristino. La speranza dei ragazzi e il loro appello sono a questo punto più che noti come una storia di giovani amanti del loro territorio.
Rodrigo Foti