Sant’Agata di Militello (Me): in migliaia in piazza per il corteo antimafia

In migliaia questa mattina sono scesi in piazza a Sant’Agata di Militello (Me) per il corteo antimafia per esprimere solidarietà dopo l’attentato nei confronti del presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci.

Ieri sera la visita del ministro dell’Interno, ANgelino Alfano. Oggi sindaci del comprensorio nebroideo, cittadini, associazioni, autorità civili e militari, hanno fatto fronte comune per dire un forte no alla mafia e ribadire che non si deve e non si può generalizzare. Il territorio non è tutto marcio. La mafia esiste, ma la maggior parte delle persone sono oneste e vorrebbero vivere in tranquillità seguendo le leggi.

In marcia 50 sindaci da tutta la Sicilia, sindacati, scuole e cittadini nonché associazioni antiracket. Il corteo è partito dalla sede del parco dei Nebrodi, passando per il locale commissariato e per concludersi poi in una gremita piazza Castello Gallego. “è il più bel segnale che la Sicilia possa ricevere – afferma Antoci, vittima di un attentato martedì notte sulla strada di collegamento Cesarò-San Fratello – i cittadini devono fare ogni giorno il proprio dovere. Non mi sento solo, sono felice per tutta questa manifestazione d’affetto”.

Il corteo, organizzato dalla Federazione Antiracket Italiana locale in collaborazione con i sindaci dei Nebrodi, ha visto la partecipazione, fra gli altri, del ministro Alfano, del presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, del senatore Bruno Mancuso e del parlamentare nazionale Giampiero D’Alia.

E il pensiero corre a 24 anni fa quando venne chiusa una prima partita contro il racket e il pizzo. Adesso la mafia sta cercando di aprirsi un altro varco, ma la gente e le istituzioni non intendono permetterlo.

“Noi – ha osservato il presidente nazionale della Fai, Giuseppe SCandurra – siamo sempre stati vicini ad Antoci e quella mattinata dell’attentato è stata di dolore. Un gesto che da parecchi anni non succedeva nella nostra provincia. L’importante è che dopo questi momenti non rimanga solo. Noi saremo accanto a lui”.

Tutti i sindaci si sono stretti attorno ad Antoci per dimostrare che in questa battaglia non sarà abbandonato. “Sconfiggeremo la mafia – ha sottolineato il sindaco di TUsa, Angelo TUdisca, in rappresentanza dei primi cittadini nebroidei – con le uniche armi che conosciamo: legalità, onestà, trasparenza degli atti e coesione territorial”.

Il sindaco di Troina, Fabio Venezia, che nelle ore successive all’agguato di ANtoci aveva lanciato l’allarme sulla sua persona ha dichiarato che “quanto accaduto non è attacco ad una persona, ma ad un intero territorio e al suo futuro.

In corteo anche una nutrita rappresentanza di cittadini di Tortorici che immediatamente dopo l’attentato hanno nuovamente cominciato a sentire dagli schermi delle tv locali e nazionali il nome del loro paese e si sono visti catapultati agli anni Novanta quando le guerre di mafia erano pane quotidiano e Tortorici era salito agli onori della cronaca non per fatti positivi. IN un documento, i cittadini oricensi, esprimendo piena solidarietà ad ANtoci e agli agenti della scorta vittime dell’agguato, considerano ingiusto e superficiale prendere di mira un’intera comunità, per colpa di qualcuno. “Tortorici – si legge – nell’ultimo ventennio è stato soffocato dalla pesante etichetta di “paese mafioso” che ha portato la nostra comunità ad essere isolata e denigrata. Il difficile riscatto si è reso possibile anche grazie all’eccellente lavoro svolto dalle forze dell’ordine. Ma è opportuno sottolineare che i cittadini onesti, da anni vessati ed ingiustamente discriminati, sono stati in grado di reagire e di rialzare la testa. Non accettiamo la speculazione e la divulgazione di notizie che distruggano il lavoro di ricostruzione che ha visto come soggetto ogni singolo cittadino onesto oricense. SIAMO CONTRO LE MAFIE E CON TORTORICI”.

Maria Chiara Ferraù

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