A Tortorici (Me) si è insediato il commissario ad acta nominato dalla regione siciliana per il dissesto economico. Il dottor Carlo Turriciano ha già acquisito tutta la documentazione necessaria per valutare la strada da intraprendere. Attualmente la dichiarazione del dissesto è sospesa, in attesa del pronunciamento della corte dei Conti di Roma a cui la sezione regionale di Palermo ha inviato i documenti. La vicenda sembra essere complessa. L’amministrazione, infatti, vorrebbe ripresentare il piano di riequilibrio pluriennale che era già stato precedentemente bocciato, avvalendosi del diritto di una nuova amministrazione di ripresentare il piano.
Secondo la minoranza i termini sarebbero già scaduti. Ma l’amministrazione non si è data per vinta e poco prima dell’insediamento del commissario il consiglio comunale, convocato in seduta straordinaria e urgente, ha approvato con i soli voti della maggioranza, il piano finanziario di riequilibrio pluriennale riformulato ex novo.
Il piano però è stato al centro di un dibattito in aula consiliare. Le consigliere di minoranza Cinzia Conti Mica (indipendente) e Rosita Paterniti Barbino (Tortorici III millennio) hanno contestato principalmente due punti. Il primo riguarda il revisore dei conti Dario Paterniti che prima si è fatto promotore del piano stesso e adesso si ritrova a dare pareri di regolarità in qualità di revisore. “Ho presentato una regolare domanda per poter ricoprire il ruolo di revisore dei conti – ha dichiarato Dario Paterniti intervenuto in aula su richiesta del presidente del consiglio Nunzio Reale – così come bandito dal comune. Quello che avevo detto precedentemente in qualità di esperto esterno a titolo gratuito, non è assolutamente in contraddizione con il ruolo che attualmente rivesto”.
La seconda contraddizione, a detta dei consiglieri di minoranza, riguarderebbe il responsabile del settore primo, nominato temporaneamente responsabile del secondo settore, il quale sottoscrive il piano di riequilibrio dandone allo stesso tempo parere contrario. “Crediamo – hanno dichiarato i consiglieri di minoranza in aula – che la procedura adottata sia irregolare e illegittima in quanto non prevista dalla legge. Non possiamo presentare un nuovo piano di riequilibrio adesso perché i termini sono già scaduti”. Cosa che, secondo il revisore Paterniti non è del tutto così. Sarà la corte dei Conti, infatti, a doversi pronunciare il merito al nuovo piano redatto dall’amministrazione dove, contrariamente a quello precedente, è stata fatta chiarezza sull’entità dei debiti dell’Ente.
Il consiglio, con i soli voti favorevoli della maggioranza, ha approvato infine il piano finanziario che sarà valido fino al 2045 e prevede un riequilibrio a partire dal 2025 grazie ad alienazioni, utilizzo illuminazione a Led e incremento della raccolta differenziata.
Maria Chiara Ferraù