Usura ed estorsione aggravata. Sono questi i reati di cui dovranno rispondere le sei persone arrestate questa mattina dagli agenti della polizia di Stato di Catania nell’ambito dell’operazione denominata Nero infinito.
Le manette sono scattate ai polsi di Rosario Piacenti, 61 anni, pregiudicato; Salvatrice Viola, 66 anni; Sebastiano Mazzei, 44 anni, pregiudicato in atto detenuto per altra causa; Franco Raciti, 49 anni, pregiudicato, sorvegliato speciale di polizia di Stato; Lucio Stella, 41 anni, pregiudicato in atto detenuto per altra causa e Sebastiano D’Antona, 44enne pregiudicato anche lui detenuto per altra causa.
Gli arresti arrivano al termine di indagini coordinate dalla procura distrettuale antimafia di Catania e delegate alla squadra mobile, avviate dopo le dichiarazioni di un imprenditore divenuto testimone di giustizia. L’uomo, a partire dall’aprile del 2014 ha denunciato di essere vittima di usura ed estorsione.
Le indagini condotte dalla sezione Reati contro il patrimonio “squadra antiracket” hanno permesso di appurare che la vittima aveva versato per una decina di anni a Piacenti e alla madre Salvatrice Viola, somme di denaro a titolo di interessi che oscillavano tra il 5% e il 10% mensili per un importo totale di 600 mila euro.
L’accordo usuraio prevedeva il pagamento di interessi mensili costanti fino alla restituzione della somma capitale in una o più rate. I due indagati, figlio ed ex moglie di Giovanni Piacenti, detto “l’elegante”, pregiudicato attualmente in carcere, esponente di vertice dell’omonimo clan mafioso inteso Ceusi, radicato nel rione cittadino di Picanello. Il produttore cinematografico, nel 2007, preso dalla disperazione per gli interessi usurai maturati, si rivolgeva a Franco Raciti, noto esponente dell’organizzazione Mazzei – Carcagnusi per mediare la situazione debitoria nei confronti della famiglia Piacenti.
Da quel momento l’imprenditore era stato costretto a pagare somme estorsive che coinvolgevano i vertici della cosca rappresentati da Sebastiano Mazzei nonché da Lucio Stella e Sebastiano D’Antoni (poi passato al clan Laudani).
A Franco Raciti e Sebastiano D’Antona è contestato anche un episodio di estorsione aggravata commesso nel 2007. I due avevano costretto la vittima, a titolo di “protezione”, quale titolare di un club ristorante, a versare 500 euro al mese.
Sebastiano Mazzei, Franco Raciti e Lucio Stella dovranno rispondere di una estorsione aggravata commessa dal 2009 al 2014. I due costringevano l’imprenditore a versare diverse somme di denaro e promettere la somma di 5 mila euro da versare al momento dell’ultimo film prodotto dalla casa cinematografica di cui era proprietario.
Contestata a Raciti un’estorsione aggravata commessa nel 2007 quando costrinse la vittima a versare 500 euro per rientrare in possesso di un’auto rubata pochi giorniii prima. Infine, a Mazzei, Raciti, D’Antona e Stella è stata contestata l’aggravante di aver commesso i fatti in qualità di componenti dell’organizzazione mafiosa dei Mazzei.
Maria Chiara Ferraù