Dopo la sfida di “La purga di Bebè” che sul palco del Trifiletti ha visto protagonisti gli attori dell’Associazione Prima Fila con la regia di Francesco Vadalà, mercoledì sera 24 febbraio alle ore 20,30 “Le Alte Terre di Mezzo” presenteranno un altro spettacolo firmato quiNteatro dal titolo “Maledetto Peter Pan” (in originale “Le Demon de Midi”), un fortunato spettacolo francese con un clamoroso successo di pubblico e critica, che finalmente debutta anche in Italia con Michela Andreozzi nei panni dell’unica protagonista e la regia di Massimiliano Vado: si tratta di un progetto tutto al femminile perché nasce come un fumetto della geniale Florence Cestac, diventato poi uno spettacolo teatrale grazie all’attrice comica Michele Bernier e alla regista Marie Pascale Osterrieth (e successivamente un film). Anche la traduzione e l’adattamento sono al femminile grazie al lavoro di Carlotta Clerici e Antonella Questa. A metà tra una commedia, uno stand-up e un monologo, in cui l’attrice porta in scena tutti i personaggi, lo spettacolo racconta, utilizzando il genere comico, il dramma delle corna (e non corna qualsiasi), piuttosto quelle generate dalla pericolosissima “Crisi di Mezza Età”, conosciuta anche come “Sindrome di Peter Pan”, una temibile patologia, che colpisce gli uomini giunti alle soglie dell’età matura, che male accolgono il cambiamento, vissuto più come l’inizio della fine. Come direbbe Piero Angela: “L’esemplare umano maschio, passata la quarantina, è solito abbandonare la sua compagna per rivolgersi verso nuovi pascoli, più verdi, al fine di rinvigorire la sua virilità”. A scapito delle mogli. Da ridere fino alle lacrime, soprattutto grazie alla battute che uno non si aspetta: “Tu sei la Donna della mia vita, lei è un’altra cosa… è una Fatina!” – dice Lui candido. Chi resta sul divano a fare i conti con la vita, i bilanci, il figlio e soprattutto la realtà, è Lei: la moglie, la donna, la cornuta che, come prima ipotesi, trova soddisfacente solo quella del suicidio. La voce (rotta, disperata, cattiva ma sempre esilarante) della protagonista, racconta tutte le fasi dell’elaborazione del lutto: la depressione sul divano, il confronto con parenti ed amici (che naturalmente già sanno), la ricerca di un ex disponibile alla consolazione, la feroce autocritica che sfocia nella Flagellazione. La protagonista irrompe sulla scena con mille domande: “Cosa fa funzionare una coppia? Perché alcuni restano insieme ed altri no? A che punto sono i rapporti tra uomo e donna? La Coppia continua a rimanere un mistero, un tema da aggiornare costantemente perché i ruoli, le abitudini e il linguaggio si evolvono. “Maledetto Peter Pan” è una istantanea della nostra società e sebbene sia ritratta dal punto di vista femminile, tuttavia non è mai contro il maschio tout-court, anzi. Non ci sono vittime e carnefici, c’è la vita, che non sa mai dove ci porta: è un viaggio, comunque vada a finire, che ci regala sempre nuove consapevolezze.
Rodrigo Foti