Il comune non ha i soldi, la Regione non ha ancora inviato i fondi per l’amministrazione e i lavoratori non ricevono lo stipendio da quattro mesi. È questo in sintesi il risultato dell’incontro di questa mattina alla prefettura di Messina a cui hanno partecipato rappresentanze sindacali, lavoratori e per amministrazione di Tortorici l’assessore Parasiliti e il segretario generale. Fumata nera dunque dopo il vertice prefettizio.
Il problema principale è costituito dalle casse comunali profondamente in rosso, con un disavanzo che ammonta a quasi due milioni di euro come sottolinea la Cisl in un documento. A questo si aggiungono i mancati trasferimenti regionali. Il vice prefetto Musolino ha però assicurato che solleciterà la Regione affinché vengano predisposti nel più breve tempo possibile i trasferimenti monetari che consentirebbero all’amministrazione oricense di iniziare a pagare gli stipendi arretrati. Si tratterebbe comunque di una soluzione tampone.
“Questo non basta – ha dichiarato Calogero Emanuele, segretario generale della Cisl Fp di Messina – perché vanno messe in ordine tutte le questioni legate all’organizzazione del lavoro e alla gestione della forza lavoro. Inoltre è necessario che l’amministrazione si limiti ad effettuare solo i pagamenti relativi a servizi obbligatori ed essenziale, con priorità per gli stipendi di tutti i dipendenti”. Secondo il sindacato la situazione in cui si trovano oggi i dipendenti comunali oricensi è stata provocata anche dall’inerzia amministrativa. Nelle casse comunali, infatti, sarebbero dovuti entrare più di un milione di euro da tasse e tributi che i cittadini inadempienti non hanno versato alle casse comunali.
Clara Crocè, segretario della FP Cgil, continua a puntare il dito contro la “totale assenza dell’assessorato regionale in merito alla vertenza Tortorici. Da anni – dichiara la sindacalista – denunciamo la cattiva gestione dell’Ente che ha portato ad una crisi finanziaria ormai senza ritorno. Chiediamo i motivi per cui i vari assessori non abbiano mai disposto un’ispezione per accertare la veridicità di quanto da noi denunciato e a pagarne le conseguenze sono i lavoratori e le loro famiglie.”
Le procedure di raffreddamento avviate sono comunque da considerarsi negative. “Questa agonia deve finire – ha concluso Clara Crocè”. I sindacati insieme si preparano ad affrontare iniziative di protesta, anche di sciopero, sia a livello locale che regionale. “Le decisioni sulle iniziative – chiosa Calogero Emanuele – devono essere necessariamente condivise con tutta la componente sindacale, rappresentanza sindacale unitaria e lavoratori”.
Maria Chiara Ferraù
(foto di repertorio)