La spada di Damocle si è staccata colpendo in piena fronte il comune di Tortorici (Me). L’ombra del dissesto era sempre più vicina. Adesso c’è una data precisa. Entro il 19 febbraio il consiglio dovrà deliberare il dissesto finanziario, altrimenti l’assessorato regionale alle Autonomie locali invierà un commissario ad acta e provvederà all’avvio della procedura per l’applicazione delle sanzioni.
La nota dell’assessorato regionale arriva dopo quella della corte dei Conti in merito alla mancata approvazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale. Ieri sera il consiglio comunale, convocato dal presidente Nunzio Reale in seduta straordinaria e urgente, ha preso atto della nota assessoriale.
“L’unica cosa che ci può salvare, paradossalmente, è il dissesto – ha dichiarato il capogruppo dell’opposizione, Rosita Paterniti Barbino – Il prezzo da pagare è alto e sappiamo quale è: tasse più alte e il problema dei dipendenti comunali che potranno essere spostati e messi in mobilità”.
La maggioranza, invece, ha dato mandato al sindaco e alla giunta di incaricare un legale per una eventuale opposizione ricorrendo al Tar. “Siamo una nuova amministrazione – ha detto Giuseppe Galbato, consigliere di maggioranza – e abbiamo il diritto di presentare un nuovo piano di riequilibrio che sono sicuro potrà salvare il nostro comune dal dissesto”.
La discussione in consiglio è durata più di due ore, la maggior parte occupate dal secondo punto all’ordine del giorno: la nota della città metropolitana di Messina sul trasferimento dell’ITET di Tortorici in una ex casa cantoniera a Casitti, lontano dal centro. “Continua l’opera di smantellamento della scuola – ha detto in aula Giuseppe Galbato – Proprio ora che è il periodo della preiscrizione a scuola, l’ex provincia ha comunicato che la ragioneria doveva essere spostata in un edificio a cui mancano persino le finestre. Qui non si è capito che solo il ministero può spostare la scuola”.
Maggioranza e opposizione unanimi nel chiedere alla città metropolitana di valutare altri edifici presenti sul territorio da poter destinare alla ragioneria, quali per esempio l’ex guardia medica e anche per effettuare una richiesta al nuovo dirigente scolastico dell’istituto comprensivo, per sapere se ci sono dei locali disponibili.
Gli emendamenti presentati in tal senso dall’opposizione non sono stati approvati dal consigliere indipendente Cinzia Conti Mica che si è astenuta perché, come ha dichiarato in aula, non aveva gli elementi utili per valutare la vicenda visto che non le erano state inviate tutte le documentazioni del tavolo tecnico a cui non era stata invitata. “Andrò a verificare tutta la documentazione – ha dichiarato il consigliere indipendente – sperando che non ci siano irregolarità e che non si pensi a tutelare soltanto degli interessi privati. La cosa che mi lascia perplessa è che l’amministrazione sta decidendo di alienare tutti i beni comunali e nello stesso tempo dice che non esistono per niente dei locali idonei per ospitare gli studenti della ragioneria”.
Maria Chiara Ferraù