Il comitato del quartiere Monte di Piazza Armerina (En) e l’associazione Don Bosco insieme per l’accoglienza nel quartiere di sei migranti. Un incontro di due ore tra i componenti delle due associazioni guidati da Filippo Rausa e da Agostino Sella, ha chiarito dubbi e malintesi dando il via alla collaborazione tra le associazioni.
Un incontro ricco e franco che sarà ripetuto nei prossimi giorni per far partire l’accoglienza ai migranti in via Sascaro. “E’ bello sapere che spesso la realtà è diversa di come pensiamo – dichiara Agostino Sella – è bastato dialogare e chiarirsi per dare il via ad una collaborazione nel segno dell’integrazione e della solidarietà. Dopo le scintille degli ultimi giorni abbiamo deciso di comune accordo di insediare sei migranti nel quartiere Monte.
In questo periodo è difficile parlare di migranti. Ho sbagliato ed ho chiesto scusa per aver usato parole pesanti nei confronti del comitato del quartiere Monte che invece si è dimostrato favorevole all’accoglienza dei fratelli africani. Sono felice – prosegue Sella – di cominciare un percorso comune proprio in questo momento difficile nei confronti dei migranti”.
Per Filippo Rausa, rappresentante del comitato del quartiere Monte “abbiamo chiarito il progetto. Ad essere accolti saranno dei ragazzi che già sono da tempo ospitati a Piazza Armerina e che ultimeranno il loro percorso di integrazione. Saranno seguiti dall’equipe della Don Bosco e anche dal nostro comitato che verrà coinvolto nelle attività. Noi non abbiamo e non faremo mai una differenza sul colore della pelle. Dalle difficoltà possono nascere sempre nuove opportunità. È chiaro che noi siamo disposti ad accogliere, ma saremo anche fermi sulle regole da rispettare che allo stesso modo vanno sia per i migranti che per gli italiani”.
Nelle prossime settimane continueranno gli incontri tra le due associazioni per mettere in atto processi dal basso per nuove progettualità e soprattutto per conoscere i fenomeni migratori e le storie dei ragazzi costretti a fuggire dai paesi di origine ed affrontare prima il deserto e poi il Mediterraneo per approdare con un barcone nelle coste della Sicilia, quando sono fortunati di non morire in mare.
Maria Chiara Ferraù