Modica (Rg): operazione antidroga, tre arresti
Operazione antidroga della polizia di Stato di Modica (Rg) che ha arrestato un marocchino di 46 anni e due uomini di Pozzallo. Nella stessa operazione sono stati sequestrati 32 grammi di eroina pura.
Le manette sono scattate ai polsi di Mustapha Rheydouni, 46 anni, con numerosi precedenti di polizia in materia di stupefacenti e dei due pozzallesi Nicolò Buscemi, 30 anni e Vincenzo Figura, 29 anni, entrambi incensurati.
Da tempo la polizia del luogo aveva posto la propria attenzione sul marocchino, conosciuto solo con sul nome nell’ambiente dei tossicodipendenti. Per comprendere le dinamiche con cui si riforniva di droga che poi spacciava nel comune di residenza, è stata avviata un’intensa indagine con appostamenti. Lo straniero a cadenze regolari andava a Palermo probabilmente per rifornirsi di droga. Con lui soggetti incensurati.
La tecnica era quella di servirsi di incensurati per trasportare la droga in modo che se fosse stato fermato dalla polizia, non gli avrebbero trovato addosso nulla, mentre gli altri suoi compagni di viaggio sarebbero passati inosservati essendo incensurati.
La polizia ha bloccato i tre mentre il conducente della macchina, incurante all’Alt di polizia e alla presenza di un poliziotto davanti la sua autovettura, ha ingranato la marcia correndo lungo Corso Umbverto e via Nazionale, inseguito dalle pattuglie della polizia. Il giovane è stato bloccato poi da una delle volanti. Durante la concitate fasi dell’inseguimento la polizia ha bloccato e immobilizzato i due che scendevano dall’autobus proveniente da Palermo. Buscemi alla vista dei poliziotti ha gettato un involucro che teneva nascosto in una tasca del giubbotto recuperato poi dagli agenti e contenente 32 grammi di eroina pura.
Per il marocchino e Buscemi sono scattati gli arresti per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, mentre Vincenzo Figura, alla guida dell’auto, è scattato l’arresto per favoreggiamento personale e resistenza a pubblico ufficiale. I tre arrestati sono stati associati al carcere di Ragusa in attesa dell’udienza di convalida.
Maria Chiara Ferraù