Dopo un anno i genieri del 4° reggimento genio guastatori smontano il ponte Bailey che era stato installato a Palermo nel novembre del 2014 su richiesta del sindaco Leoluca Orlando, l’esigenza era nata dalla necessità di deviarvi il traffico cittadino e consentire così l’adeguamento alla nuova linea tramviaria del ponte delle Teste Mozze a piazza Staffa.
La chiusura del preesistente ponte senza l’alternativa del ponte militare messa in campo dall’esercito italiano avrebbe creato delle serie criticità al traffico cittadino del quartiere e di buona parte della città, infatti il ponte si trova sul trafficato Corso dei Mille una delle principali arterie veicolari cittadine ed è anche uno dei pochi attraversamenti urbani del fiume Oreto.
I genieri impiegheranno circa 4 giorni per completare l’operazione di smontaggio del ponte adottando le dovute precauzioni anti-infortunistiche per la salvaguardia dei militari all’opera; in realtà in caso d’impiego operativo del ponte Bailey, ovvero in reali operazioni militari, i tempi sarebbero di gran lunga inferiori essendo il quel caso la rapidità d’azione la più pagante forma di sicurezza per i genieri.
Il ponte militare è stato utilizzato per un intero anno dalla cittadinanza ed ora che i lavori di adeguamento del ponte delle Teste Mozze sono terminati sarà quindi smontato perché non più necessario; attualmente nel quartiere Guadagna nella città di Palermo è in posa ed in uso un altro ponte Bailey, anche questo ponte è stato montato dei genieri del 4° Reggimento Genio Guastatori di Palermo nel 1997.
I reparti del Genio militare hanno una specificità d’impiego “dual-use”, ovvero capacità di cooperare con le autorità civili a favore della cittadinanza e quella operativa espressa nei teatri operativi nelle missioni estere, operano a favore della comunità nazionale sia in caso di pubbliche calamità, sia per la bonifica dei residuati bellici ancora ampiamente presenti sul territorio italiano, inoltre le capacità tecniche del personale ed i mezzi in dotazione all’Esercito garantiscono il prezioso intervento in caso di pubblica utilità e per la tutela dell’ambiente.