La Fondazione Fiumara d’Arte e il suo presidente e mecenate Antonio Presti, tuttora impegnati nel programma di restauro delle opere del Parco Monumentale, accolgono con grande apertura l’interesse manifestato dal Sicily Lab diretto da Antonino Saggio, verso il più grande “cammino d’arte” in Europa, che vede studenti e giovani designers cimentarsi nella ri-creazione di scenari inediti e dinamici di fruizione dei luoghi su cui insistono le opere monumentali.
L’interesse del Sicily Lab e del suo entourage di collaboratori – i membri del gruppo nITroSaggio e alcuni rappresentanti della Università Polis di Tirana – sopraggiunge in un momento di riflessione critica e di profonda rigenerazione per la Fondazione, avviata quest’anno nel segno della “resilienza”.
“Trasformiamo la resistenza degli anni passati, in resilienza – dichiara Antonio Presti – in nome della bellezza, le sculture riprenderanno vita ad una ad una, ricreando, con la loro rigenerazione, un atto di grande valenza culturale e politica. L’arte non si distrugge, è l’arte stessa a non permetterlo. E da sola, in quel valore di essere tempo, si rigenera. Fiumara d’Arte è un’opera viva non una mummia. È giusto rileggere ogni opera e documentarne soprattutto la contemporaneità”.
Oltre al restauro delle singole opere, anche i luoghi in cui sono ubicate possono e devono avvalersi dello stesso criterio di rigenerazione, sia pure attraverso interventi capillari, che siano in sintonia, oltre che con l’arte, con la natura del paesaggio.
Il workshop, guidato da Antonino Saggio e da Antonio Presti, su indicazione dello stesso mecenate,è chiamato a cimentarsi su due siti del Parco in particolare: il pianoro in cui si trova l’opera di Paolo Schiavocampo, Una curva gettata alle spalle del tempo, lungo la SP176 che porta a Castel di Lucio,e l’alveo del torrente di Mistretta, in contrada Romei, dove è situata l’opera “Stanza di Barca d’Oro”, di Hidetoshi Nagasawa – luogo, quest’ultimo, deputato più degli altri, all’”ascolto dell’invisibile”. Durante il workshop del Sicily Lab, la presenza dell’artista Paolo Schiavocampo, contestualmente impegnato alla rigenerazione della sua opera, potrà costituire un sicuro ausilio all’approccio creativo.