Reduci dal successo in terra statunitense in occasione dell’Oltreoceano Festival, svoltosi nel mese di Maggio al Madison Theatre di New York, in cui si sono esibiti come ospiti, i Sikana, uno dei più importanti gruppi musicali dell’hard rock italiano, ha presentato “Cosmo erogeno”, un progetto inedito dall’elevato contenuto filosofico, sentimentale e culturale. Alla discoteca “Manila” i componenti della band, composta da Max Formica alla voce, Aldo Cannarella alla chitarra, Giovanni Costa al basso, Luca Pitrone alla batteria, hanno illustrato i principi e le dinamiche della loro ultima fatica durante la conferenza stampa. Ad esplicarne la portata è intervenuto Max Formica: “L’opera raffigura un viaggio nell’eros e nell’intimità di ciascuna persona con un’interpretazione variabile, poiché frutto di intenti comuni e differenti umori espressi da tutto l’equipe. Rappresenta il mondo, che noi vediamo e cerchiamo di descrivere con una musicalità tanto ampia da far trionfare l’armonia su di esso. – ha sottolineato l’esperto vocalist – L’esperienza americana ha accresciuto non solo l’affiatamento fra noi, ma anche la motivazione ad esibirci con maggiore intensità. Le nostre conoscenze sonore sono differenti, ma costituiscono un arricchimento nelle composizioni, contrassegnate da quella genuinità di sentimenti, che il nostro pubblico apprezza moltissimo. L’antitesi sostanziale, costituita da consonanze e dissonanze, è un elemento costante, giacché è nostra abitudine trattare punti estremi ed opposti: infatti, la nostra prerogativa consiste nella contrapposizione di idee difformi facendo emergere un’interfaccia di personalità uniche, la cui dialettica costruttiva e sempre rispettosa consente la realizzazione di opere dall’elevato gradimento fra il nostro pubblico”. Ad inoltrare ulteriormente nella loro realtà contrassegnata da una miscellanea di scienza e sentimento contribuisce anche la copertina, tratta dall’omonimo dipinto del maestro Antonino Cannarella, anch’egli presente all’incontro con altre sue realizzazioni nella tecnica figurativa dell’informale. Egli ha posto l’attenzione sulla corrispondenza fra il cosmo, opposto al caos, ed il cromatismo caldo fatto in prevalenza di quel rosso atavicamente riconosciuto come simbolo dell’amore, cui si contrappone il nero, emblema della morte, in cui contrasto millenario obbedisce al famoso brocardo secondo cui tutto ciò, che ha un inizio, ha anche una fine nei confronti d’ogni essere vivente. Il concerto, che ne è seguito, è stato un avvenimento estatico, dove la profusione di energia, verve e brio di Max Formica, autentico protagonista del palcoscenico, unitamente alle vibranti performance strumentali del suo complesso, ha letteralmente mandato in visibilio gli spettatori, più volte coinvolti in canti e danze dai medesimi protagonisti. Oltre alla rivisitazione del loro vasto repertorio e di alcuni brani inseriti nel nuovo album si sono eseguiti perfino pezzi di recentissima fattura. Il picco dell’entusiasmo è stato tuttavia raggiunto non solo con “Sinapsi neuronica” fra positivismo e romanticismo, “Ibrido” con cui si è segnato il loro debutto, “Segnali contraddittori” alludendo alle esternazioni comunicative poco chiare delle donne, “Frutta martorana”, uno dei brani più sentimentali, ma soprattutto con “La strada” contraddistinto da un forte realismo etico per il significato dottrinario del luogo per antonomasia frequentato da tutti e dunque luogo di incontri, scontri e confronti fra persone eterogenee fra loro per etnia, censo, religione ed opinioni. Soddisfatto al termine dell’esibizione, Max Formica definisce il suo hard rock come il frutto di tante influenze a partire dalla componente anglosassone passando per la progressive italiana. Indubbiamente i Sikana possono definirsi una formazione leader e “Cosmo erogeno” rappresenta un valore aggiunto in grado di collocarli su uno standard intellettualmente elevato nel panorama musicale nazionale ed internazionale.
Rodrigo Foti