Le casse comunali di Tortorici, centro in provincia di Messina, ormai è risaputo, sono in rosso. I dipendenti, in questo ultimo anno, hanno contestato diverse delibere, in particolare la 69 del marzo 2015 relativa al prepensionamento di alcuni lavoratori, per cui si sono anche appellati al Tribunale amministrativo regionale. Lo scorso maggio la Corte dei Conti, con la delibera 201 ha bocciato il piano di riequilibrio di bilancio per il mancato rispetto di una serie di parametri da parte dell’amministrazione. La situazione economica è disastrosa e adesso su dodici dipendenti comunali pende, come una spada di Damocle, la possibilità dell’avvio delle procedure di mobilità.
La giunta Rizzo Nervo, infatti, con la delibera 138 del 28 luglio, ha deciso all’unanimità di procedere all’annullamento di tutte le delibere del 2015 relative al prepensionamento dei dipendenti e alla ricognizione delle eccedenze di personale e di rideterminare la pianta organica come da delibera 123 del 17 luglio, sopprimendo tutti i posti in eccedenza.
Questa mattina l’amministrazione ha incontrato le organizzazioni sindacali. Una riunione a cui la Cisl non ha partecipato, inviando un lungo documento in cui si chiede la revoca della delibera 138 in quanto “vengono disattese, oltre che la normativa, le relazioni sindacali tutt’ora vigenti in materia di informazione preventiva, consultazione, concertazione e contrattazione che, se non rispettate, potrebbero dar luogo a dichiarazioni di antisindacalità da parte del giudice del lavoro”.
“L’amministrazione – si legge nella proposta della delibera 123 – vuole rimuovere tutti gli atti oggetto di contenzioso per eliminare l’incertezza sulla legittimità del prepensionamento e del conseguente collocamento a riposo che potrebbe, in caso di accoglimento del ricorso da parte del Tar, aggravare la situazione finanziaria precaria dell’Ente. Sussiste inoltre – continua la proposta – l’interesse pubblico sia all’annullamento degli atti relativi al prepensionamento avviato a marzo del 2015, sia alla ricognizione e conferma delle eccedenze di personale e al conseguente avvio delle procedure di ricollocamento e mobilità”.
Maria Chiara Ferraù
(foto di repertorio)