Chi aspettava l’arrivo di agosto per partecipare alla sesta edizione di “’Nte vaneddi i Turturici… è arte” rimarrà deluso. Dopo cinque anni di successi, su quella manifestazione nata come un gioco salvo poi richiamare visitatori e turisti da tutta la Sicilia, cala, almeno momentaneamente, il sipario.
L’anno scorso il centro storico di Tortorici era diventato un palcoscenico naturale per gli spettacoli di giocolieri, mangiafuoco e acrobati, oltre ad ospitare esposizioni di artigianato siciliano e non solo. Quest’anno gli artisti erano stati contattati, alcuni avevano chiamato l’associazione Giovani oricensi per partecipare all’evento che, però, non sarà realizzato.
Il problema è quello che si sente troppo spesso negli ultimi tempi. Mancano i fondi. Eppure, per realizzare una manifestazione che oltre a far muovere i turisti ha contribuito alla ricchezza delle attività commerciali locali, sarebbero serviti 2.300 euro per affrontare le spese vive. Soldi che l’associazione no profit non ha in cassa e, a quanto pare, nemmeno l’amministrazione che stenta a pagare gli stipendi, anche se ha impegnato circa 8 mila euro per effettuare interventi di pulizia straordinaria del palaOrice Edera Cordiale Gentile e per l’acquisto di materiale pubblicitario per le Kinderiadi trofeo delle regioni di pallavolo ospitato anche nel centro nebroideo.
I giovani dell’associazione hanno dato sfogo alla loro amarezza attraverso un documento pubblico. “Oltre ad un’amministrazione distante e distratta – scrivono – scarsa è stata anche la partecipazione all’incontro di lunedì 29 giugno alla Batia, convocato per rendere partecipi cittadini e commercianti e far sì che ognuno potesse essere protagonista della sesta edizione dell’evento”. I partecipanti all’incontro si contavano sul palmo di una mano.
“I giovani rappresentano – scrive l’associazione – una risorsa che andrebbe incentivata, sostenuta, incoraggiata e non solo “sfruttata” all’occorrenza”. Un duro sfogo che però si conclude con una speranza. “Non scompariremo come accaduto in passato con altre realtà. A presto”.
Maria Chiara Ferraù