Il Consigliere Simone Magistri ha trasmesso questa mattina alla Presidenza del Consiglio Comunale per l’iscrizione all’Odg della prossima seduta una proposta di deliberazione diretta ad esprimere, – al pari di quanto già fatto da tutti i consigli comunali dei Comuni ricadenti nella Valle del Mela, nonché dalla stessa Consulta Comunale dell’ambiente di Milazzo -, netta contrarietà all’ipotesi di conversione della Centrale Termoelettrica di San Filippo del Mela in impianto alimentato a CSS (combustibile solido secondario), proposta dalla società A2A/Edipower.Tale intervento di conversione industriale, in ordine al quale la Regione Siciliana sembra già aver espresso il suo preventivo assenso, in assenza di qualsivoglia confronto con le popolazioni interessate – sottolinea il consigliere – determinerebbe infatti un ulteriore aggravamento delle condizioni ambientali della già martoriata Valle del Mela. Con la proposta portata all’attenzione del civico consesso si intende dunque esprimere, prima che sia troppo tardi, la contrarietà ad un’ipotesi di riconversione, i cui effetti negativi in termini ambientali ricadrebbero senz’altro anche sul territorio ed di conseguenza sulla comunità milazzese. Al tempo stesso va tuttavia considerata la necessità di garantire la massima salvaguardia degli attuali livelli occupazionali. “E’ per questo motivo – con la proposta portata all’attenzione del Consiglio Comunale e che andrà ovviamente integrata col contributo di tutti i gruppi politici – si intende avviare un percorso nell’ambito del quale l’Amministrazione Comunale di Milazzo – di concerto con gli altri Comuni della Valle del Mela, le associazioni ambientaliste del comprensorio e le istituzioni competenti in materia, – si faccia nel più breve tempo possibile promotrice di soluzioni alternative di conversione della Centrale Termoelettrica di San Filippo del Mela, tese alla salvaguardia dell’ambiente e della salute umana e, del pari, rispettose del diritto degli operatori attualmente impegnati nella centrale al mantenimento del proprio posto di lavoro”.
Rodrigo Foti