Tortorici (Me): sit-in dei lavoratori comunali

I lavoratori del comune di Tortorici (Messina) sono ancora in stato di agitazione da quando, il 14 aprile scorso, l’amministrazione non aveva concesso loro i locali per un incontro convocato da Cgil, Cisl e Uil per parlare dell’ormai noto problema del ritardo nel pagamento degli stipendi. Ad oggi i dipendenti devono avere erogati gli ultimi tre mesi e fra poco maturerà anche la quarta mensilità. Nel corso del consiglio comunale di giovedì sera, poi rinviato, alcuni dei dipendenti oricensi hanno effettuato un sit-in di protesta fuori dall’orario di servizio, all’esterno dell’ufficio municipale di viale Livatino. A preoccupare maggiormente i sindacati è la mancata chiarezza da parte dell’amministrazione.

In particolare viene posta sotto la lente d’ingrandimento la delibera del 28 gennaio 2015 sulla ricognizione annuale dell’eccedenza di personale, nonostante il comune abbia rinunciato al fondo di rotazione con il conseguente obbligo della rideterminazione della pianta organica. Nei giorni scorsi il sindaco pro tempore Rosario Contiguglia aveva annunciato che la giunta stava lavorando per consentire ad alcuni dei dipendenti che ne possiedono i requisiti, di andare in prepensionamento. In questo modo le casse comunali potrebbero respirare.

I sindacati appoggiano questa scelta, ma sono dubbiosi e temono che se da un lato l’amministrazione cerca di rassicurare i dipendenti parlando di prepensionamento per chi ha i requisiti, dall’altro canto stia procedendo ad una rimodulazione della pianta organica che si tradurrebbe in perdita di posti di lavoro e minori garanzie, non solo per i precari, ma anche per chi è assunto con contratto a tempo indeterminato. Del sit in di protesta era stato avvisata la Prefettura, con un comunicato congiunto di Cgil, Cisl e Uil, firmato dai segretari provinciali Clara Crocò, Calogero Emanuele e Giuseppe Calapai.

Nella lettera i sindacati chiedono, inoltre, l’attivazione delle procedure di raffreddamento e conciliazione per “tutelare i diritti dei lavoratori che non hanno avuto pagato gli stipendi arretrati” e perché, “da notizie assunte presso gli uffici comunali, non ci sono le condizioni neanche per i prossimi mesi di avere riconosciute le spettanze dovute”.

Maria Chiara Ferraù

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