Messina: un nuovo ruolo per i cattolici autonomisti in Sicilia

Si è svolto a Messina  nel “Salone degli Specchi” di Palazzo dei Leoni,  il convegno sul tema: “E’ possibile un nuovo ruolo per i cattolici autonomisti in Sicilia?”, organizzato dall’associazione Umanesimo e solidarietà. Ugo Giummi di CittadinanzAttiva ha introdotto i lavori e presentato i relatori: l’on. Lorenzo Dellai, il dott. Giuseppe Pracanica e il coordinatore nazionale di Democrazia Solidale Paolo Ciani, assente giustificato  l’on.  Lino Leanza.

Il dott. Pracanica ha voluto aprire il dibattito per affermare, che “l’autonomia siciliana non è un cancro come descritta dai giornalisti Stella e Rizzo del Corriere della Sera, ma è degenerata con la nascita dei vari governi regionali capitanati da Ascari e non da veri siciliani. A Messina è arrivato il momento dell’impegno politico dei cattolici, per far valere la moralità, i principi e le tradizioni  del cattolicesimo, che negli ultimi anni è rimasto emarginato e non ha saputo e voluto affrontare le realtà quotidiane. La città dello Stretto negli ultimi anni ha perso oltre trentamila abitanti e tra questi moltissimi giovani, con una amministrazione che in campagna elettorale criticava e che dopo due anni non è riuscita a cambiare, i cattolici non possono stare a guardare ma devono scendere in campo”.

Diversi e interessanti sono stati gli interventi programmati a cominciare da quello del direttore generale dell’Università di Messina dott. Francesco De Domenico “I cattolici nella vita politica  devono essere un valore aggiunto e devono  partecipare con il giusto orgoglio del loro credo”. L’ing. Giovanni Caminiti ex responsabile dell’Ufficio Grandi Opere del Comune di Messina, si è soffermato sulla mancata realizzazione del Ponte, “una mega struttura che poteva portare ricchezza a tutto il meridione e che invece ha visto la sottrazione sistematica dei fondi, dirottati alle grandi opere in fase di realizzazione nel Nord Italia”.

Angela Rizzo di CittadinanzAttiva, ha ricordato “Le aree dismesse della Difesa e delle Ferrovie, che devono essere donate ai siciliani, un grande patrimonio che aspetta una vera valorizzazione”.

L’avvocato Salvatore Vernaci di CittadinanzAttiva ha parlato dell’attuale amministrazione comunale ed in particolare del programma del Sindaco Accorinti, “La città ancora aspetta a distanza di due anni la relazione annuale del Sindaco per capire quali sono stati i punti realizzati  del suo programma elettorale, un programma rimasto solo sulla carta”.  

Il dott. Gaetano Duca coordinatore cittadino di Sicilia Democratica, nel suo breve intervento ha portato il saluto dell’on. Leanza. Annù Trifirò di CittadinanzAttiva  ha ricordato le enormi difficoltà in cui si dibattono la stragrande maggioranza dei piccoli Comuni, difficoltà accentuate dalle esigue risorse statali e regionali e dagli esosi balzelli comunali. Un vero problema sociale a cui non si riescono a dare  concrete risposte”. Domenico Interdonato vice presidente dei giornalisti cattolici di Sicilia si è soffermato sul CAS autostrada ME – CT – PA, l’unica a pagamento del meridione, che deve passare all’ANAS, declassandola a strada statale  ed eliminare il pagamento.

L’avv. Eliana Spadaro ha ricordato le istanze dei non giovani, che scelgono con orgoglio di restare in città ma che non trovano nessuna possibilità di inserimento lavorativo, perchè alla base non ci sono le capacità di saper sfruttare le offerte  del territorio a cominciare dal crocerismo”.  

Il dott. Michele Vullo Direttore dell’Azienda ospedaliera Papardo Piemonte, ha criticato il comportamento della città, “Messina è abituata a contare i posti letto della sanità e non sa valorizzare le eccellenze, che si riescono a produrre, a cominciare dalla Cardiochirurgia”.

In conclusione l’on. Dellai ha fatto i complimenti a tutti per la bella dimostrazione di democrazia partecipata, “Sono convinto che i cattolici possono avere un ruolo nella vita politica locale e nazionale, ma bisogna riprendere gli esempi di vita lasciati da Don Sturzo in Sicilia e da De Gasperi in Trentino mia terra di origine, bisogna valorizzare le varie identità locali e pensare in grande, per poter realizzare grandi progetti capaci di poterci tirare fuori da una crisi stagnante. Noi cattolici democratici abbiamo in cantiere un progetto nazionale che metterà insieme tutte le realtà cattoliche in una federazione di “Democrazia Solidale” capace di rappresentare tutti”.

 

 

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