Riceviamo e pubblichiamo una nota di Lillo Firretto
“E’ giusto che nella campagna elettorale per il nuovo sindaco di
Agrigento si discuta anche del rigassificatore di Porto Empedocle,
anche quando appare evidente la natura strumentale che in alcuni il
tema assume.
Agrigento deve ritornare ad avere un ruolo di guida dell’intera
provincia con idee, uomini e progetti che partendo dal capoluogo si
irradino sull’intera Sicilia. Si, sull’intera Sicilia.
Per fare questo occorre uno sguardo lungo, un guardare oltre il
proprio campanile, avere la capacità di mettere insieme realtà diverse
con proposte articolate.
Il rigassificatore a Porto Empedocle lo hanno voluto il governo
nazionale e quello regionale, meglio: quattro governi nazionali e 3
regionali, tutti i sindacati confederali e tutta la deputazione
regionale e nazionale della provincia.
In qualità di sindaco ho accolto la proposta convintamente e ho
lavorato per renderla possibile e per ricavare i massimi vantaggi per
il comune di Porto Empedocle e per l’area vasta, una volta conclamata
la sicurezza ed il basso impatto ambientale e non ho ragioni contrarie
convincenti da sostenere.
L’opera, oggi in serissimo forse, avrebbe costituito, per la
provincia un ruolo di traino energetico, occupazione, produzione di
valore( reddito, imposte, corrispettivo per servizi portuali).
Lo sviluppo turistico di Agrigento non solo non ne sarebbe risultato
pregiudicato, ma ne avrebbe potuto ricavare benefici come dimostrano
altre esperienze nel mondo.
Lo sviluppo turistico di Agrigento, oggi del tutto al di sotto delle
sue potenzialità, passa attraverso il recupero del suo centro storico,
della sua cattedrale e del suo lungomare e la piena valorizzazione
della valle dei templi.
Attribuire al Rigassificatore ( che non c’è e non c’è stato) le
colpe della cattiva politica turistica del passato, oltre che un
evidente falso storico, significa assolvere pesanti responsabilità e
precludersi una via d’uscita dallo stallo attuale.
Come sindaco di Agrigento farei di tutto per avviare una nuova e più
efficace politica turistica facendo pulizia e innovazione innanzitutto
in casa nostra e armonizzando gli interessi della città con quelli dei
territori confinanti.
Ultima cosa piccola: come sindaco di Agrigento non farei nulla che
possa avere a che fare con la procedura di costruzione del
rigassificatore e delle condotte relative, attenendomi in questo
rigidamente ai deliberati pregressi del consiglio comunale di
Agrigento”.