Il capo della polizia, prefetto Alessandro Pansa, insieme al questore di Catania, Marcello Cardona, al prefetto Maria Guia Federico e al sindaco del capoluogo siciliano, Enzo Bianco, inaugurerà alle 16.30 di domani 11 marzo, la piazza dedicata al commissario Giuseppe Montana eroico funzionario della polizia di Stato, ucciso dalla mafia nel 1985.
La piazza si trova nel quartiere di San Giovanni Galermo, proprio di fronte gli uffici della delegazione comunale locale. Al taglio del nastro saranno presenti anche i familiari del compianto Montana, al quale sarà dedicata la targa d’intitolazione della piazza.
Il commissario Beppe Montana fu una figura emblematica nella lotta alla mafia, un eccellente poliziotto che dedicò la sua vita all’affermazione della legalità e dello Stato. Collaborò con il giudice Rocco Chinnici per alcune indagini antimafia, durante la sua attività investigativa arrestò numerosi latitanti e scoprì raffinerie di droga e depositi di armi, intralciando così molti traffici della mafia. Montana fece della legalità uno dei valori fondamentali della propria esistenza e per questo la divulgò anche tra i giovani, parlandone nelle scuole.
Montana entrò a far parte della squadra mobile di Palermo e, in seno a questa, fu posto alla dirigenza della neonata sezione Catturandi, una squadra che si occupa della ricerca dei latitanti, e in questa veste ottenne risultati di rilievo, scoprendo nel 1983 l’arsenale di Michele Greco e assicurando alle galere nel 1984 Tommaso Spadaro, divenuto boss del contrabbando di sigarette e del traffico di droga. Investigò anche per la cattura del boss Nitto Santapaola, uno dei maggiori indagati per l’attentato al prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Collaborò a stretto contatto con il pool antimafia, consolidando con quella struttura un rapporto nato con il giudice Rocco Chinnici, impegnato in prima linea nella sfida con cosa Nostra.
Montana morì in un attentato il 28 luglio 1985, il giorno prima di andare in ferie, a porre fine alla vita del giovane Commissario, ucciso a colpi di pistola mentre si trovava a Porticello, una frazione del comune di Santa Flavia.
Maria Chiara Ferraù