Longi (Me): “Alle pendici delle rocche”

Sarà presto nelle librerie la seconda edizione riveduta e aggiornata di “Alle pendici delle rocche. Longi, cavalcando i secoli” di Gaetano Zingales. L’autore ha deciso di eliminare alcuni capitoli di cultura contemporanea locale per dare spazio ad argomenti e documenti omessi nella prima edizione.

“Ritengo – dichiara Zingales – che sia venuto fuori un testo arricchito sul piano storico. Infatti, questa stesura è incentrata sulla storia di Longi, dai primordi ai nostri giorni. Mi auguro di essere riuscito nell’intento senza nulla togliere alla lettura di testi analoghi, scritti da altri autori, precedentemente pubblicati, ed importanti come fonti da me consultate. Ho dovuto narrare, in prima persona, di eventi succedutisi nel recente passato in quanto sono stato testimone ed attore per la carica istituzionale da me ricoperta. Fatti, che, in un’ottica storica, vanno portati a conoscenza della comunità e dei lettori, anche se non lieti o dolorosi. Ometterli sarebbe stata una grave omissione della verità ed un occultamento della storia del paese”.

L’obiettivo dell’autore è quello della “condivisione dell’assunto che bisogna conoscere la propria storia passata per guardare al futuro. E per chi si accinge alla guida della comunità, l’aggiornamento culturale su fatti ed eventi succedutisi nel tempo è un percorso doveroso ed eticamente importante per un richiamo ai valori cui dovrebbe ispirarsi colui che vuole amministrare il paese. Ma anche per il cittadino comune la conoscenza rientra nel dovere civico. Per una completezza di informazioni, ho inserito un mio saggio sull’esistenza dell’antica città di Demenna in quanto è da lì che partono le origini di Longi, dai lacedemoni, dagli spartani quindi, sbarcati sulle rive del Tirreno e rifugiatisi sulle Rocche del Crasto. Ho inserito anche altri testi di studiosi relativi a personaggi e fatti che sono stati protagonisti nel passato, lontano e degli ultimi secoli”.