Continua il presidio di protesta dei lavoratori della fratelli Raimondi a Giammoro, nel messinese, dopo che l’azienda ha comunicato l’intenzione di attivare le procedure di mobilità di tutti i dipendenti. Oggi terzo giorno di presidio che non si ferma nemmeno di notte.
“Ad oggi – dichiara Nino Alibrandi, segretario generale della Fim Cisl di Messina – non è arrivato alcun documento ufficiale di richiesta della mobilità. A questo punto la nostra preoccupazione è per il futuro dei lavoratori, perché continua a non esserci chiarezza su quanto stia avvenendo all’interno dell’azienda”. I lavorati della Raimondi continuano a protestare fuori dai cancelli anche durante la notte “per la preoccupazione – spiega il sindacalista – che l’azienda svenga svuotata dei materiali e delle attrezzature. Il via vai, infatti, di mezzi come automotrici e camion alimentano lo stato di preoccupazione e di tensione.
A fare visita ai lavoratori, questa mattina, anche don Sergio Siracusano, parroco di Giammoro che ha confortato i manifestanti e, dopo aver manifestato la propria preoccupazione, ha assicurato loro un intervento presso la proprietà della ditta. “Un momento di profonda commozione – conclude Alibrandi – perché don Sergio ha percepito di persona la gravità della situazione e il dramma che si prospetta per questi lavoratori e per le loro famiglie”.
Solidarietà è arrivata anche dal Slp Cisl di Messina, il sindacato dei lavoratori postali, che oggi con la segretaria provinciale Gisella Schillaci, ha fatto visita al presidio.
Maria Chiara Ferraù