“Promesse, impegni, rassicurazioni sul futuro. Tutto carta straccia. Cancellati in un solo giorno i sacrifici messi in atto dai l
avoratori negli ultimi anni pur di aiutare la proprietà e l’azienda a ripartire”. È amaro il commento di Nino Alibrandi, segretario provinciale della Fim Cisl Messina al termine di una giornata pesante per il futuro della Fratelli Raimondi, una delle aziende storiche della zona industriale di Giammoro.
La proprietà, dopo mesi di tira e molla su stipendi e spettanze arretrate, ha comunicato al sindacato la decisione di mettere in liquidazione l’azienda. “Tutto ci aspettavamo – spiega Alibrandi – meno che questa drastica presa di posizione, soprattutto dopo l’incontro dello scorso 21 gennaio durante il quale l’amministratore della Raimondi aveva chiesto 15 giorni di tempo per definire l’ipotesi di un percorso di ripresa produttiva. Invece, oggi la doccia fredda”.
Fredda in tutti i sensi per i 18 lavoratori rimasti dopo la mobilità dello scorso anno che ha coinvolto metà della forza lavoro e che hanno manifestato con un presidio fuori dai cancelli sotto una autentica tempesta di neve. “Nei prossimi giorni – aggiunge Alibrandi – ci hanno comunicato che verranno avviate le procedure di licenziamento collettivo per tutti i lavoratori. Naturalmente, chiederemo un immediato incontro al Prefetto, al Sindaco del Comune di Giammoro e all’Assessore regionale all’Industria per cercare un’ancora di salvataggio per un’azienda produttiva del territorio. Manteniamo, comunque, tante perplessità per l’esito della vertenza e per come si è arrivati. Troppi punti oscuri – denuncia Alibrandi – che non quadrano rispetto alle parole e ai fatti della proprietà. Non si abbassano le saracinesche un’azienda in 15 giorni soprattutto se, come è accaduto lo scorso dicembre, chiede la chiusura anticipata della cassa integrazione affermando di avere acquisito una commessa importante fuori provincia”.
La Fim Cisl e i lavoratori continueranno la protesta e anche domani presidieranno i cancelli della Fratelli Raimondi.