Si è quasi conclusa la vicenda giudiziaria legata alla sospensione dalla carica del primo cittadino di Tortorici, Carmelo Rizzo Nervo. I giudici del tribunale amministrativo regionale di Catania hanno emesso, infatti, un’ordinanza che ha sospeso gli effetti del provvedimento del Prefetto di Messina. Il 28 novembre del 2014 era arrivata la sospensione da Messina perché nel 2011, precisamente il 29 aprile, Rizzo Nervo era stato condannato dal tribunale di Patti in primo grado, ad otto mesi di reclusione per abuso d’ufficio aggravato, pena sospesa. Il reato era pure andato già in prescrizione al momento della condanna.
La vicenda risale al 2003 quando Rizzo Nervò mandò alcuni operai comunali ad aprire la strada di un privato, oggetto di contesa tra vicini. Il 18 dicembre scorso il sindaco di Tortorici era stato nuovamente reintegrato, ma si attendeva comunque ancora l’udienza al Tar di Catania. Oggi si è quasi messa la parola fine alla vicenda. Il sindaco, difeso dall’avvocato Ventimiglia, resta in carica e aspetta l’esito del processo d’appello fissato l’undici febbraio in merito alla condanna per abuso d’ufficio aggravato. i giudici del tribunale amministrativo di Catania non hanno ancora mandato gli atti alla Corte Costituzionale e per evitare di dover perdere del tempo aspetteranno la sentenza dell’11 febbraio che, a detta del legale di Rizzo Nervo, sarà positiva, considerando anche il fatto che il reato è andato in prescrizione.
Già nel 1993 a Tortorici era stato sospeso un sindaco dall’incarico. All’epoca alla guida del centro nebroideo c’era Sebastiano Lupica, sospeso per quindici giorni in quanto era stato coinvolto in una maxi inchiesta sulla cosiddetta tangentopoli dei Nebrodi. Lupica venne assolto con formula piena e il comune fu costretto a pagare le spese legali per 30 milioni di lire. Lupica ritornò dopo due settimane a ricoprire la carica di primo cittadino, ma passato qualche giorno decise di dimettersi e di ritirarsi dalla vita politica attiva.
Maria Chiara Ferraù