Sette persone sono state arrestate a Barcellona Pozzo di Gotto nel messinese per disturbi e violenze durante la festa di San Sebastiano nel 2014.
Su disposizione del Gip i militari dell’Arma hanno arrestato le persone ritenute responsabili del reato di violenza privata in concorso, aggravata perché realizzata con la forza intimidatrice di 10 o più persone riunite.
Nell’ambito dell’operazione denominata Oasi i carabinieri hanno ricostruito le condotte dei sette soggetti destinatari delle misure cautelari. All’epoca i fatti destarono molto scalpore e impedirono il sereno svolgimento dei festeggiamenti in onore del patrono San Sebastiano. Nei giorni antecedenti alla festa del 2014, i venditori ambulanti che espongono e vendono la propria merce durante l’arco delle serate, hanno posto in essere una colorita protesta contro la scelta dell’amministrazione di modificare le postazioni delle bancarelle, vietando gli spazi di via Roma e piazza Duomo e assegnando le postazioni in strade limitrofe.
Una decisione, questa dell’amministrazione, che ha creato forte malcontento tra gli ambulanti che si erano rifiutati di allestire le bancarelle e hanno attuato un sit in di protesta dinanzi al palazzo comunale e in piazza duomo dove avevano anche approntato una raccolta firme, aperta a chiunque avesse voluto esprimere solidarietà o condividere il malcontento contro la decisione dell’amministrazione comunale.
Molteplici sono stati i tentativi di mediazione tra l’amministrazione comunale e gli ambulanti in protesta, con interessamento anche del prefetto, Stefano Trotta e dell’arcivescovo Calogero La Piana, senza ottenere una condivisione delle scelte da adottare. Gli animi degli ambulanti erano molto agitati già dai giorni precedenti e domenica 19 gennaio, intorno alle 18.30, mentre erano in corso i festeggiamenti, un cospicuo gruppo di venditori ambulanti si è diretto minacciosamente verso il parco chiamata Oasi, e da qui il nome dell’operazione. Qui si stava svolgendo una fiera di antiquariato ed artigianato locale che vedeva coinvolti diversi espositori.
I contestatori, circa 40, effettuavano una vera e propria irruzione tra gli espositori dell’artigianato pretendendo dai commercianti presenti un gesto di solidarietà alle loro proteste: che spegnessero le illuminazioni degli stand e andassero via, boicottando di fatto la festa patronale che era già in corso, secondo la logica (così come riportata dai testimoni): “se noi ambulanti non montiamo le nostre bancarelle, nemmeno voi espositori dovete”.
Gli ambulanti in protesta, forti del cospicuo numero, con atteggiamento prevaricatorio e intimidatorio, hanno imposto lo spegnimento dell’illuminazione e, dopo che alcuni venditori si sono azzardati a riallacciare la corrente elettrica a gruppi elettrogeni propri, hanno fisicamente strappato i cavi di illuminazione minacciando di “far saltare tutto per l’aria”. Tra i venditori si è presto diffusa la paura per la propria incolumità, tanto da indurre la gran parte di loro a smontare gli espositori e ad andar via, rinunciando anche il giorno successivo a effettuare la vendita dei loro prodotti.
Immediatamente sono state avviate le indagini da parte dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Barcellona P.G., sotto la direzione del Pubblico Ministero della locale Procura della Repubblica, Sost. Proc. Dott. Fabio Sozio.Gli investigatori, dopo un’attenta analisi dei fatti ed una capillare azione investigativa, sono riusciti a raccogliere tutti gli elementi necessari alla ricostruzione dell’accaduto, all’individuazione dei promotori e dei partecipi più attivi all’azione criminosa. L’attività d’indagine si è sviluppata partendo prioritariamente dall’escussione di tutti i soggetti che avevano assistito alla violenta irruzione degli ambulanti all’interno del parco “Oasi”. Circa 90 le persone ascoltate, certosino il lavoro di ricostruzione della dinamica per confrontare le diverse versioni dei fatti e individuare i vari ruoli delle persone coinvolte. Da quanto riferito dai testimoni, il gruppo degli ambulanti in protesta avrebbe fatto irruzione nel parco con modalità estremamente aggressive, addirittura dividendosi in più aliquote per chiudere tutte le vie di fuga. Analogamente avrebbero aggredito i commercianti prima con intimidazioni poi con violenza strappando materialmente l’alimentazione elettrica, generando in loro il fondato timore per l’incolumità fisica. I toni delle minacce erano talmente accesi da sembrare “una rissa” agli occhi dei commercianti soggiogati.
L’individuazione dei responsabili, ciascuno per le condotte autonomamente considerate, è avvenuta grazie alle numerose individuazioni fotografiche effettuate dai vari soggetti coinvolti della bagarre creatasi nel parchetto cittadino. Considerata la gravità dei fatti commessi, la pericolosità dei soggetti, la loro inclinazione a delinquere con precedenti specifici in materia e soprattutto il pericolo di reiterazione del reato, la Procura della Repubblica ha avanzato richiesta di misura cautelare pienamente accordata dal G.I.P. del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto.
La scrupolosa azione investigativa fornisce una risposta qualificata ad un grave fatto reato che, oltre a ledere le varie vittime, ha anche compromesso il regolare svolgimento della festa patronale di Barcellona Pozzo di Gotto, mortificando il desiderio dei tanti cittadini, comunque riversatisi per le strade, di poter commemorare secondo tradizione San Sebastiano.
Le manette sono scattate ai polsi di Orazio e Filippo Maggio, 42 e 69 anni, ristretti ai domiciliari; Domenicao e Giuseppe Mariano Maggio, 40 e 24 anni e Giovanni Crinò, 40 anni, per cui è stato disposto il divieto di dimora nel Comune di Barcellona Pozzo di Gotto; Salvatore Maggio, 54 anni e Franco Tindaro Triolo, 51 anni, per cui è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Maria Chiara Ferraù