Vittoria (Rg):  un lavoro per il papà di Loris Stival

Il sindaco di Vittoria (Rg), Giuseppe Nicosia, ha inviato una lettera all’avvocato Daniele Scrofani, legale di Davide Stival, padre del bimbo ucciso a Santa Croce Camerina, per dichiarare la propria disponibilità a dare un lavoro, nell’ambito delle possibilità di legge, a Stival, costretto, per rimanere vicino a Diego, fratellino di Loris, di quattro anni, a rinunciare al suo abituale lavoro di autotrasportatore; lavoro che comporta lunghi periodi di assenza da casa.

Ho ritenuto d’intervenire nella triste e dolorosa vicenda del piccolo Loris Stival sia come sindaco di una città rimasta fortemente colpita da tale tragedia, sia come padre.  Nel corso dei funerali del bambino ho avuto modo di parlare con l’avvocato Daniele Scrofani, che rappresenta Davide Stival, e manifestargli la disponibilità del Comune a trovare una soluzione che dia  modo a quest’ultimo, di stare vicino al bambino più piccolo, rimasto improvvisamente senza fratellino, ma anche senza mamma. Se le altre istituzioni, più vicine per territorio o con maggiori risorse burocratiche, come la Regione, non riuscissero a trovare una soluzione, cercheremo di trovarla noi per dare un lavoro a papà Davide. Un lavoro che simbolicamente diventa un regalo di Natale per tutti i papà disoccupati a cui vorrei, oggi più che mai, poter dare una mano, se leggi e disponibilità materiali mi consentissero di farlo, e un dono simbolico  dedicato a tutti i bambini che in questo momento hanno bisogno di avere un papà vicino”.

Nella nota, che riportiamo integralmente, il primo cittadino scrive:

“Caro Daniele, sono stato felice di apprendere del tuo incarico professionale in favore di Davide Stival, il papà del piccolo Lorys, sia perché conosco la tua professionalità, sia perché la vicenda è talmente delicata da richiedere anche una grande umanità, a supporto dell’attività professionale.Una vicenda, quella del piccolo Lorys, a tal punto tragica da aver toccato  profondamente le coscienze e la sensibilità anche dei vittoriesi, dei nostri bambini e delle loro famiglie: tutti ci sentiamo vicini e partecipi del dolore della famiglia Stival e dell’intera comunità di Santa Croce. Il mio pensiero personale,  in mezzo a tanto clamore mediatico e alle notizie incalzanti sulle indagini, va in questo momento al papà Davide e al piccolo Diego. Se la signora Veronica dovesse essere riconosciuta quale autrice del delitto, il papà avrebbe perso un figlio e la moglie, e Diego il fratellino e la madre: una tragedia nella tragedia che rischia però di passare in second’ordine rispetto all’attenzione mediatica tutta incentrata sull’esito criminologico. Come abbiamo avuto modo di dirci, nel nostro informale colloquio durante i funerali del bambino, mi è particolarmente doloroso pensare a questo padre, costretto per lavoro a stare  lontano da casa per lunghi periodi, un lavoro a cui probabilmente sarà costretto a rinunciare, adesso, per poter stare vicino al figlio più piccolo. La cosa non può non colpire fortemente la nostra sensibilità. Sono certo che altre istituzioni, più vicine anche territorialmente alla famiglia o con maggiori possibilità burocratiche, quale la Regione, stanno pensando di fare qualcosa per rendere più agevole la vicinanza tra il padre e il figlioletto, sopravvissuti alla tragedia. Ma se tali istituzioni non potessero fare nulla, visto che segui da vicino il caso, professionalmente e umanamente, per quello che ci siamo detti e pur tra le difficoltà dovute alla mancanza di una normativa in materia, mi permetto di interpretare lo stato d’animo della comunità che rappresento e di darti la disponibilità di questo Ente per trovare una soluzione, o presso strutture operanti in qualche modo con il Comune o, in caso estremo, anche presso il Comune stesso; una soluzione che per vincoli di legge potrà essere solo temporanea – e posso garantire per tutto il periodo del mio mandato – ma che darebbe al tuo assistito la possibilità di stare vicino al figlio in questo difficilissimo momento. Tutta la comunità vittoriese ritengo potrà dare, in questo modo, un segno tangibile di solidarietà, soprattutto in occasione del Natale, per permettere al papà Davide di stare accanto al suo bambino. Considerami a tua disposizione per ogni ulteriore informazione o sostegno in favore del tuo assistito e colgo l’occasione per augurarti un sereno Natale”.

 

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