La Cgil Funzione pubblica attacca duramente l’amministrazione comunale di Tortoricin (Messina). Secondo il sindacato, infatti, sarebbero stati messi in atto, negli ultimi tempi, degli atteggiamenti definiti “veri e propri atti intimidatori” nei confronti dei dipendenti del comune di Tortorici.
I lavoratori non solo non ricevono lo stipendio da mesi, ma secondo Clara Crocè, segretaria generale della Cgil Fp di Messina che scrive una dura nota, l’amministrazione oricense avrebbe emesso “una serie di provvedimenti disciplinari infondati nei confronti di dirigenti sindacali e iscritti alla Fp Cgil. Al contrario – continua la nota del sindacato – le “sanzioni” disciplinari sono molto più leggere nei confronti di ignari lavoratori precari di cui si mira ad ottenere l’iscrizione a sigle sindacali filo amministrazione”. Dure accuse mosse dalla Cgil all’amministrazione , colpevole, secondo il sindacato, anche di voler emarginare la Cgil Fp. “Questo tentativo – continua Crocè – è inutile e piuttosto puerile. Agli atti persecutori risponderemo attraverso i nostri legali”.
Clara Crocè ribadisce che il sindacato continuerà a svolgere l’azione di denuncia come ha sempre fatto negli ultimi anni dell’operato dell’amministrazione che, si legge nella nota, “ha decretato il fallimento e la paralisi della comunità oricense. Per cosa? Si chiede la sindacalista. Per risorse pubbliche utilizzate in acquisti di attrezzature inutilizzate, per il riconoscimento di spese legali, per incarichi a consulenti ed esperti. Per non parlare della situazione dei lavoratori. L’ultimo stipendio percepito, quello di agosto, è datato 25 ottobre e oltre al danno arriva anche la beffa – continua Crocè – L’Ente ha calcolato, infatti, in riduzione, le addizionali comunali e regionali irpef per gli stipendi non ancora liquidati da settembre a novembre con la conseguenza di una detrazione per i lavoratori di circa 200 euro. E’ evidente che l’amministrazione prova a mostrare i muscoli brandendo la frusta – conclude la nota della Cgil – la nostra forza è la consapevolezza che continueremo a svolgere il nostro ruolo con ancora più forza”.
Maria Chiara Ferraù