Arriva a Messina la prima edizione di “Tra terra e cielo”, un percorso di riflessione, dialogo e crescita culturale sulla vita e sulla morte organizzato dall’associazione Amici del fortino in collaborazione con l’associazione ecumenica Sae, lo studio pedagogico Radici con l’assessorato alla Cultura del comune di Messina e il dipartimento regionale azienda foreste demaniali.
L’appuntamento è sabato 15 novembre dalle 15.30 al parco ecologico San Jachiddu e domenica 16 novembre dalle 16.40 alla sala Sinopoli del teatro Vittorio Emanuele di Messina. Sabato sarà piantato un albero per un defunto. Qualsiasi cittadino potrà farlo, prenotando gli alberi da piantare inviando una mail o telefonando ai seguenti contatti: 349 3285076 info@parcosanjachiddu.it, 380 6377401, radici.studioped@gmail.com.
Alle 17.00 di sabato 15, alla Cappella S. Maria all’Arcivescovado (in via I Settembre), a Messina, si presenta il progetto “Terra e Cielo”. Introduce l’assessore comunale alla Cultura Tonino Perna e interviene la dottoressa Chiara Borgia, direttrice scientifica del progetto. Seguirà una tavola rotonda sul tema “La concezione della morte nelle religioni” con l’etno-antropologo Sergio Todesco, nelle vesti di moderatore, il vicepresidente della Comunità islamica di Messina Mohamed Aguennouz, il professore Giovanni Caola (Istituto Internazionale di Cultura Ebraica), padre Giuseppe Ruggeri e Silvio Strano, presidente dell’Istituto “Thubten Shetrub Lin” – Centro Studi di Buddhismo Tibetano di Reggio Calabria.
Domenica 16 novembre, invece, il programma continua, nella sala Sinopoli del Teatro Vittorio Emanuele di Messina, con lo spettacolo teatrale, non solo per bambini, “Al di là del fiume”, regia di Maria Grazia Milloti, e, alle 18.00, con l’incontro “Le parole per dirlo: come parlare ai bambini della morte”, una conversazione con la pedagogista Chiara Borgia, introdotta dal pediatra Sergio Conti Nibali.
Sottolineano gli organizzatori in un documento di presentazione: “Tra terra e cielo nasce dalla volontà di avviare, nella nostra città, un percorso di riflessione, dialogo e crescita culturale sulla vita e sulla morte: educare alla morte per educare alla vita, per restituire spazio di parola, significato e relazione alla grande domanda che accompagna ogni esistenza sin dall’infanzia, a partire dalle diverse risposte elaborate e testimoniate in famiglia e nelle comunità di appartenenza. L’iniziativa si propone come occasione di crescita comunitaria: attraverso un dialogo tra diverse modalità di espressione artistico/culturali; tramite l’apertura a differenti esperienze, prospettive, ambiti di studio e di ricerca; riscoprendo e valorizzando una ritualità tradizionale “perduta”; aprendo nuovi “spazi”, oltre il confine dei cimiteri, in occasione della commemorazione dei defunti”.