Tre persone arrestate e un arsenale di armi sequestrato. Si è conclusa così a Biancavilla, nel catanese un’operazione condotta dagli agenti della squadra mobile e del commissariato di Adrano (Catania). Le mnaette sono scattate ai polsi di Alfio Cardillo, Vincenzo Cardillo e Gaetano Musumeci. Dovranno rispondere, a vario titolo, di detenzione e porto illegale di armi da fuoco comuni e da guerra clandestine con relativo munizionamento e ricettazione delle medesime.
Nei giorni scorsi erano state eseguite diverse perquisizioni domiciliari nel territorio di Biancavilla. In particolare nel corso di una perquisizione nell’abitazione di Alfio Cardillo, sono state rinvenute e sequestrate le armi sequestrate e alcuni passamontagna. In particolare, un kalashnikov privo disegni identificativi, un mitragliatore Sten con relativo serbatoio contenente 23 cartucce blindate; una mitraglietta Skorpion con matricola abrasa e 18 cartucce e una pistola semiautomatica calibro 9 completa di serbatoio con all’interno 7 cartucce blindate con relativa fondina di cuoio.
In particolare, la pistola è stata rinvenuta nella camera da letto di Cardillo e le armi, considerate da guerra per il potenziale offensivo e la capacità di sparare a raffica, erano state occultate: due in un forno a pietra ricavato in un sottotetto della medesima abitazione e un’altra sotto alcune masserizie nel vano di sgombero.
Mentre era in corso la perquisizione, sul posto è giunto Vincenzo Cardillo, figlio di Alfio che, non essendosi reso conto della presenza degli agenti, entrava nell’abitazione. Sottoposto a controllo è stato trovato in possesso di una pistola semiautomatica marca Kel Tec con matricola abrasa, colpo di canna e relativo caricatore contenente sei cartucce, detenuta all’interno di una tasca del giubbotto.
Nel corso di un’ulteriore perquisizione, nell’abitazione di Gaetano Musumeci, infine, gli agenti hanno trovato e sequestrato una pistola semiautomatica Beretta calibro 7,65 Browning con matricola abrasa e colpo in canna, munita di relativo caricatore e sette cartucce. L’arma era sotto il letto della camera di Musumeci.
Alfio Cardillo dovrà rispondere di detenzione di armi da fuoco comuni e da guerra clandestine, munizionamento e ricettazione delle stesse. Vincenzo Cardillo dovrà invece rispondere di detenzione e porto di arma comune da fuoco clandestina e ricettazione, mentre a Gaetano Musumeci è stato contestato il reato di detenzione di arma comune da fuoco clandestina, nonché ricettazione. Gli arrestati sono stati rinchiusi nel carcere di Catania piazza Lanza dove resteranno a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
Maria Chiara Ferraù
(foto di archivio)