E’ stato ritrovato il corpo del bambino di nove anni rimasto ucciso da un’esplosione del vulcanello nella riserva agrigentina di Macalube. La massa di fango e argilla è stata provocata dal ribaltamento dell’intera collina dei vulcanelli. Lo ha spiegato all’Ansa Mimmo Fontana, responsabile di Legambiente Sicilia e direttore della riserva Macalube di Aragona. Nell’incidente ha perso la vita anche la sorellina del piccolo, due anni più piccola.
La collina è collassata su se stessa creando un’area fangosa con un diametro di alcune centinaia di metri. Al momento dell’esplosione il padre si trovava proprio sulla collina, mentre altri turisti erano più lontani. Il fenomeno dei vulcanelli, con l’eruzione di gas e argilla, non è mai stato monitorato. Non esistono centraline di osservazione nell’area, come sottolinea Mimmo Fontana di Legambiente, intervistato dall’Ansa. L’associazione ambientalista dal 1996 gestisce l’area per conto della Regione.
L’ultima esplosione violenta dei vulcanelli nella riserva Macalube si verificò sei anni fa. Le maccalube, dall’arabo maqlùb, terra che si rivolta, sono un esempio del fenomeno geologico “vulcanesimo sedimentario. Tra il 2002 e il 2008 la zona è stata al centro di un fenomeno che ha prodotto profonde fenditure nel terreno e la formazione di una vasta collina a seguito di forti esplosioni con riversamenti di quantità enormi di argilla e fango. Il fenomeno è legato alla presenza di terreni argillosi poco consistenti, intercalati da livelli di acqua salmastra, che sovrastano bolle di gas metano sottoposto a pressione. Il gas affiora in superficie trascinando con sé sedimenti argillosi ed acqua leggermente salata a temperature che vanno dai 20 ai 25 gradi centigradi, che danno luogo ad un cono di fango, la cui sommità è simile ad un cratere vulcanico. La consistenza dei fanghi argillosi è a volte così liquida da non permettere la formazione di veri e propri coni vulcanici. Altre volte, il fenomeno assume carattere esplosivo, con espulsione di materiale argilloso misto a gas e acqua scagliato a notevole altezza.