Venti tra amministratori e dirigenti pro tempore al comune di Catania sono stati raggiunti da avvisi di garanzia per falso ideologico nei bilanci del Comune tra il 2009 e il 2011.
I provvedimenti, notificati dalla guardia di finanza del capoluogo etneo, sono stati emessi dal procuratore aggiunto Michelangelo Patanè e dal sostituto Alessia Minicò. L’ipotesi di reato contestata è di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici.
Tutti gli indagati dovranno rispondere di concorso, a vario titolo, alla dissimulazione della reale situazione economico finanziaria del comune di Catania, alterando talune poste dei bilanci degli anni 2009, 2010, 2011, allo scopo di evitare la dichiarazione dello stato di dissesto finanziario dell’Ente e lo scioglimento del consiglio comunale.
Ad essere raggiunto dall’avviso di garanzia anche l’ex sindaco Raffaele Stancanelli e gli ex assessori al Bilancio, Roberto Bonaccorsi e Gaetano Riva, oltre al ragioniere generale pro tempore Giorgio Santonocito. Gli altri indagati sono dirigenti del comune di Catania.
Nel corso dell’indagine sono stati acquisiti documenti presso vari uffici comunali, nonché presso le sedi delle principali aziende partecipate. La procura ha nominato, quale consulente tecnico, un professore ordinario di Economia ed amministrazione delle aziende pubbliche presso l’università degli studi di Palermo.
Sono state evidenziate significative anomalie nella formazione e nell’approvazione dei documenti contabili, con specifico riferimento all’appostamento in bilancio di ingenti quote di residui attivi risalenti nel tempo e di dubbia esigibilità, per un importo di oltre 270 milioni di euro. Debiti fuori bilancio per circa 80 milioni di euro.
Maria Chiara Ferraù