Adesso il sogno di vincere il Tour de France, la più famosa e prestigiosa corsa a tappe ciclistica, è diventato realtà: a Parigi sul gradino più alto del podio è salito Vincenzo Nibali, autentico protagonista di questa edizione 2014 del Giro di Francia, impreziosito anche da quattro successi di tappa.
Un Tour iniziato benissimo per “lo squalo dello Stretto” (come viene definito dai suoi molti tifosi Vincenzo Nibali, nato a Messina il 14 novembre 1984), che già nella seconda tappa in Inghilterra (quest’anno, infatti, la “Grande Boucle” ha preso il via dal Regno Unito, dove si sono disputate le prime tre frazioni, prima di gareggiare sul territorio francese) con uno spunto vincente nel finale ha preceduto tutti sul traguardo, conquistando anche la maglia gialla (simbolo del primato) che ha indossato poi ininterrottamente, se si esclude una sola giornata (proprio il 14 luglio, giorno della festa nazionale francese, quando il leader della corsa è stato il transalpino Gallopin).
Il “capitano” della squadra dell’Astana ha poi vinto altre tre frazioni: nella giornata in cui ha riconquistato la maglia gialla e poi sulle Alpi e sui Pirenei, confermando le sue qualità di “scalatore” (ma è valido ed attento anche in discesa e si difende assai bene a “cronometro”).
Vittorie di tappe a parte, il successo finale Nibali ha cominciato a costruirlo nella dura tappa del pavé (dove è giunto secondo al traguardo), consolidandolo poi con le prestazioni offerte nelle tappe di montagna. Alla fine ha ottenuto un vantaggio di quasi otto minuti sul secondo classificato, il francese Peraud, che in graduatoria ha preceduto il suo connazionale Pinot (anche lui quindi sul podio a Parigi), il quale ha vinto la classifica riservata ai giovani (maglia bianca). Per quanto riguarda le altre maglie assegnate in questa edizione del Giro di Francia, la maglia verde (classifica a punti) è andata allo slovacco Sagan e quella “a pois” – che indossa chi è in testa alla classifica dei “gran premi della montagna” – al polacco Majka.
Con il successo al Tour, il siciliano è così tra i pochissimi campioni che hanno vinto in carriera tutte e tre le grandi corse a tappe ciclistiche: infatti, già Vincenzo aveva primeggiato al Giro d’Italia dell’anno scorso e nella Vuelta (Giro di Spagna) del 2010. Una curiosità: Nibali è il primo italiano a conquistare la vittoria al Tour de France indossando la maglia di campione d’Italia (conquistata proprio qualche settimana prima che iniziasse questa edizione della “Grande Boucle”).
Con Vincenzo Nibali diventano sette i ciclisti italiani che hanno vinto il Tour de France. Il primo è stato Ottavio Bottecchia nel 1924, che bissò il successo l’anno successivo; poi Gino Bartali nel 1938, che riuscì a ripetersi dieci anni dopo; la “doppietta” riuscì ad un altro grande del ciclismo, Fausto Coppi, che si aggiudicò il Tour nel 1949 e nel 1952 (anni in cui aveva vinto anche il Giro d’Italia); sul gradino più alto del podio salirono pure Gastone Nencini nel 1960 e Felice Gimondi nel 1965. Da allora, per oltre trent’anni nessuna vittoria finale di un corridore italiano: era infatti il 1998 quando Marco Pantani colse uno strepitoso successo dopo aver vinto nello stesso anno il Giro d’Italia. Dopo la vittoria del “pirata” (come era chiamato il ciclista romagnolo quando gareggiava, per via della bandana in testa che spesso portava e poi gettava – quasi come un segnale di avvio dell’attacco in montagna – quando scattava staccando gli avversari), si era inutilmente sperato che un ciclista italiano indossasse la maglia gialla a Parigi, sin quando il “ragazzo di Sicilia” ha colto questo prestigioso successo, riportando entusiasmo tra gli appassionati italiani di ciclismo.
Abbiamo elencato i vincitori italiani del Tour de France, chi ha indossato alla fine delle fatiche della “Grande Boucle” la maglia gialla, ma va ricordato che sono stati diversi i corridori italiani che hanno conquistato il primo posto nella classifica degli “scalatori”, mentre per quanto riguarda la classifica a punti, istituita nel 1953 e simboleggiata dalla maglia verde, sono stati soltanto due gli italiani che hanno primeggiato: Franco Bitossi, ciclista abile su tutti i percorsi, nel 1968 e il “velocista” Alessandro Petacchi nel 2010.
A proposito di maglie conquistate, il grande campione belga Eddy Merckx nel 1969 fece l’en plein, aggiudicandosi quella gialla del vincitore del Tour, quella del “gran premio della montagna” ed anche quella della classifica a punti.
Il Tour de France, senza nulla togliere alla bellezza del Giro d’Italia, ha il massimo prestigio internazionale tra le gare a tappe di questo sport di fatica ed un seguito di pubblico da tutti i Continenti. Il primo Tour fu organizzato nel 1903 (partenza e arrivo a Parigi), con cinque tappe complessive: le lunghissime tappe iniziavano durante la notte e terminavano il pomeriggio successivo, con giorni di riposo per permettere ai ciclisti di recuperare le energie. Il vincitore di quella prima edizione fu Maurice Garin, nato in Italia da una famiglia valdostana emigrata in Francia. Anni prima di vincere la prestigiosa corsa a tappe Garin era diventato cittadino francese.
Vincenzo Nibali è “italianissimo”, siciliano di Messina, dove abita ancora la sua famiglia d’origine. E in futuro, per il campione delle “due ruote”, si aspetta il tentativo di centrare nello stesso anno la vittoria nel Giro e nel Tour (cosa peraltro assai difficile), sperando magari anche in un successo nella prova dei campionati mondiali su strada.
Andrea Toscano